La lira turca in picchiata,
scontro tra Erdogan e Trump

rassegnaDopo l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump della decisione di raddoppiare i dazi sull’acciaio e sull’alluminio provenienti dalla Turchia, la lira turca è ulteriormente peggiorata, perdendo oltre il 20 per cento del suo valore rispetto al dollaro. Una situazione che ha influito sui mercati internazionali e che segna un solco ancora più profondo nei rapporti tra Trump e il presidente turco Erdogan. “Se gli Stati Uniti non cominciano a rispettare la sovranità della Turchia e dimostrano di capire i pericoli che la nostra nazione affronta, la nostra partnership potrebbe essere in pericolo”, ha dichiarato sul New York Times Erdogan. La Turchia è alleata da decenni degli Stati Uniti ma l’autoritarismo di Erdogan sta cambiando le carte in tavola. “Ormai non si contano i dossier che dividono i due alleati. – scrive il Corriere – L’oggetto più recente del contendere, il mancato rilascio di Andrew Brunson, un pastore evangelico americano accusato di aver collaborato al fallito colpo di Stato contro Erdogan, che ha portato Trump a sanzionare direttamente anche due membri del regime turco, è solo l’ultimo episodio”. L’atteggiamento di Erdogan da tempo sta creando difficoltà agli alleati occidentali: “innumerevoli – scrive Repubblica – casi che nel corso degli ultimi anni hanno contrapposto Ankara a molti Paesi occidentali, Israele in primis, e quindi gli europei: Germania, Austria, Francia, Svizzera, Belgio”.

Corbyn e l’antisemitismo, ancora. Jeremy Corbyn, nel cimitero di Tunisi, nel 2014, depose una corona di fiori sulle tombe degli ideatori del massacro di 9 atleti israeliani alle Olimpiadi di Monca del 1972. L’episodio non è nuovo ma Corbyn si era sempre giustificato affermando di aver partecipato a una cerimonia per commemorare le 47 vittime palestinesi del bombardamento israeliano del quartier generale Olp a Tunisi nel 1985. Ora una ricostruzione del Daily Mail smentisce le dichiarazioni di Corbyn che, scrive il Corriere, “continua a comparire, un po’ come Zelig, in posti dove qualcuno dice cose tremende su Israele”. Sul quotidiano di via Solferino, Paolo Lepri sottolinea come Corbyn non si renda “conto che l’escalation antioccidentale del terrorismo islamico ha reso indispensabile compiere scelte di campo per isolare la minaccia e proteggerne i bersagli”.

Locarno, drammi moderni sullo schermo. La 71 edizione del Festival del Film di Locarno si è conclusa con la consegna del Pardo d’oro a A Land Imagined del regista Yeo Siew Hua. “Tuttavia il nostro film del cuore – scrive La Stampa – è stato M. di Yolande Zauberman – recipiente comunque dello Speciale della Giuria: un documentario denso come un romanzo che affronta il tema della pedofilia all’interno della comunità ebrea ultraortodossa di Bnei Brak con trascinante coraggio, umana empatia e taumaturgica onestà. Sempre restando in Israele, avrebbe senz’altro meritato un riconoscimento Hatzlila di Yona Rozenkier, la guerra, il kibbutz dell’infanzia, un padre da seppellire, in gara a Cineasti del Presente”.

Israele, tra leggi e manifestazioni. Sui quotidiani israeliani si parla della manifestazione organizzata dalla minoranza araba ieri a Tel Aviv contro la Legge sull’identità ebraica d’Israele. Polemiche per la presenza di molte bandiere palestinesi.” Gli organizzatori hanno commesso un grave errore consentendo l’uso delle bandiere”, ha scritto l’ex primo ministro laburista Ehud Barak su Twitter, definendo le bandiere palestinesi un “servizio gratuito” per coloro che sostengono la legge oggetto della protesta. “Non c’è testimonianza migliore della necessità della legge dello Stato nazionale – ha commentato Netanyahu sui social – Continueremo a sventolare la bandiera israeliana e a cantare Hatikva con grande orgoglio”. Riguardo alla legge e alle proteste, l’Espresso ospita un lungo articolo critico del provvedimento.

Londra celebra l’“Arte degenerata”. La Tate Modem e la Weiner library di Londra celebrano con due rassegne la generazione di pittori, spesso devastati dallo stress post traumatico della Prima guerra mondiale, messa sotto accusa dal delirio purificatore nazista, riporta il Corriere Lettura.

Segnalibro. In libreria una nuova edizione degli scritti del grande pensatore Martin Buber, Discorsi sull’educazione, pubblicati da Armando Editore. “Tornano gli scritti sull’educazione del grande pensatore che negli anni 30 coltivò un progetto pedagogico fondato sulla cultura, la letteratura e la storia”, scrive Avvenire.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked