Siria, l’assedio del regime
Il dramma siriano torna d’attualità sulla stampa italiana. A suscitare particolare preoccupazione è l’assedio alla città di Idlib da parte delle forze governative. Secondo le Nazioni Unite circa 700mila persone potrebbero essere costrette a fuggire verso destinazione ignota. “Nessuno sa dove si sposterà la massa di profughi. E il timore – scrive La Stampa – è che possa riversarsi verso l’Europa”.
Gli osservatori internazionali segnalano la possibilità di attacchi chimici da entrambe le parti.
Segnalato in anteprima su Pagine Ebraiche nel novembre 2017, il romanzo La capitale dello scrittore ebreo viennese Robert Menasse – un atto d’amore per l’Europa unita, un’Europa chiamata a difendere la sua esistenza anche nel segno della Memoria – si candida ad essere il caso editoriale dei prossimi mesi. Il Venerdì di Repubblica lo intervista in occasione dell’uscita dell’edizione italiana del libro, pubblicato da Sellerio. Dichiara Menasse a proposito di populisti ed estremisti in ascesa: “Il nazismo è stato il più grande crimine dell’umanità. Il problema è che molti rappresentanti politici pensano che sia stata una parentesi radicale che non ha nulla a che fare con il loro patriottismo. E sbagliano. Pensano di essere persone decenti per il semplice motivo che non vogliono gasare nessuno, bensì rispedire dei disperati nei loro Paesi di provenienza. Sono fascistoidi, non sono fascisti”.
Sul Foglio si racconta l’impegno di enti e cittadini israeliani in soccorso ai cristiani perseguitati nel mondo arabo. “La libertà religiosa – viene spiegato – è sempre stato un aspetto fondamentale della International Fellowship of Christians and Jews sin dal suo inizio quarant’anni fa. Tuttavia, la più grande organizzazione filantropica in Israele, era stata finora conosciuta per il suo aiuto agli ebrei perseguitati, dall’Etiopia all’Unione Sovietica. Adesso, con la campagna ‘Rescue the Persecuted’, ha ampliato la sua missione”.
“Ho deciso di fare la scrittrice da bambina e ho le prove. Scrissi una lettera a me stessa che conservo da qualche parte, nella quale annotai: ricordati che da grande devi fare la scrittrice. E finalmente ora sono pure, nel mio piccolo, popolare”. Così Lia Levi, vincitrice quest’anno dello Strega Giovani, in una intervista con Liberi Tutti del Corriere. Alla domanda del perché abbia tanto successo tra i giovani, la scrittrice risponde: “Forse perché racconto cose difficili, tragiche, con una scrittura che sa di normalità, senza enfasi né pietismi, per non parlare del finto buonismo. La mia è una scrittura che va dritta al cuore delle cose senza perdersi in fronzoli, cosa che i giovani detestano”.
L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, anticipa l’intervento che la storica Anna Foa terrà nei prossimi giorni al Festival della mente di Sarzana sul tema ‘Dalla comunità alla cittadinanza: gli ebrei d’Europa di fronte alla modernità’. Tanto nell’Europa orientale che in quella occidentale è il diciannovesimo secolo, scrive la studiosa, a far registrare “la crisi della società tradizionale e la trasformazione radicale della forma comunitaria ebraica”.
La Stampa presenta il libro di memorie della sorella del cardinale Carlo Maria Martini, scomparso nel 2012. Ad essere ricordato è il suo speciale rapporto con Gerusalemme e con il mondo ebraico, segnato da tante iniziative per il Dialogo. Scrive Maris Martini Facchini: “La notte dell’agonia proprio sotto la finestra delle camera di Carlo si dice che un rappresentante della comunità ebraica abbia recitato le preghiere che accompagnano l’estremo passaggio. A questo ebreo sconosciuto va il grazie di cuore di una sorella”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(31 agosto 2018)