Antisemitismo, il monito di Bergoglio
“Facciamo memoria di quei tempi, e chiediamo al Signore che ci faccia dono del discernimento per scoprire in tempo qualsiasi nuovo germe di quell’atteggiamento pernicioso, di qualsiasi aria che atrofizza il cuore delle generazioni che non l’hanno sperimentato e che potrebbero correre dietro quei canti di sirena”.
Così papa Bergoglio, intervenendo oggi a Kaunas durante la messa domenicale, nel 75esimo anniversario del giorno in cui la Lituania ricorda il “genocidio ebraico”. Una data coincidente con la liquidazione del Ghetto di Vilnius (che Bergoglio visiterà nel pomeriggio) e l’annientamento quasi totale della sua popolazione.
“Le generazioni passate avranno avuto impresso a fuoco il tempo dell’occupazione, l’angoscia di quelli che venivano deportati, l’incertezza per quelli che non tornavano, la vergogna della delazione, del tradimento. La Lituania intera lo può testimoniare con un brivido al solo nominare la Siberia, o i ghetti di Vilnius e di Kaunas, tra gli altri”. Parole e gesti fortemente auspicati in luglio dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, che in un messaggio inviato in raccordo con i rappresentanti dell’ebraismo lituano così si era rivolta a Bergoglio: “Oggi l’Europa tutta è travolta da onde e cambiamenti che tentiamo di comprendere e segnali che temiamo, al contrario, di non saper leggere, e ciascuno di noi si domanda se il passato, della cui fine eravamo tanto convinti, fosse in realtà ancora presente, e quali nostri moti potranno arginare il male e favorire il bene. Il nostro sguardo e attenzione è rivolto soprattutto ai giovani, a coloro che domani vivranno questo spazio e verso i quali siamo debitori di risposte e non di nuove domande”.
“Spero con tutto il cuore – aggiungeva poi – che un Suo gesto di attenzione alla Memoria e di vicinanza sia fattibile e di poterLe porgere, assieme ai nostri fratelli di Vilnius, il nostro più profondo tributo per aver condiviso con noi un altro indispensabile momento di speranza”.
(23 settembre 2018)