La Giornata del racconto
“Ebraismo, voce del verbo narrare”. È il titolo che il Corriere ha scelto per presentare ieri l’edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraiche che in Italia si celebrerà domenica prossima con “Storytelling. Le storie siamo noi” come filo conduttore tematico e con Genova città capofila. “II narrare è un atto molto presente e rilevante nella tradizione ebraica. A cominciare dal Pentateuco, l’insieme dei primi cinque libri della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio” si legge. “Un passo del Talmud dice che a volte le storie sono più importanti delle leggi” spiega al Corriere il rabbino capo della Comunità ebraica di Milano e presidente dell’Ari rav Alfonso Arbib.
“La scelta del capoluogo ligure – si legge ancora – è stata fatta prima dell’estate e della tragedia del crollo del Ponte Morandi ed è stata poi confermata nell’intenzione di lanciare un messaggio positivo, di fiducia, e per dare il segnale tangibile della vicinanza dell’ebraismo italiano e della Comunità ebraica di Genova alla popolazione colpita”.
Diventerà un museo la Siva, la fabbrica dove dal 1947 al 1975 lavorò come chimico e direttore di stabilimento Primo Levi. Alla memoria, spiega La Stampa, “saranno dedicate le due stanze al primo piano dove c’erano l’ufficio del direttore (appunto Primo Levi) e del proprietario”. Con tecnologie di realtà aumentata e realtà virtuale sarà inoltre possibile visitare diversi musei in Italia e nel mondo.
“Ho speso trent’anni della mia vita ad andare nelle scuole, e pur avendo parlato a decine di migliaia di studenti, aver ricevuto lettere, stretto amicizie che attraversano generazioni intere, sono estremamente pessimista. Penso che nel giro di dieci anni, al massimo, la Shoah sarà una riga in un libro di storia”. È quanto afferma la senatrice a vita Liliana Segre in una intervista con il Secolo XIX.
“Non fu un eroe, massacrò gli ebrei”. Il Corriere racconta le ricerche di Silvia Foti, nipote del leader della rivolta antisovietica lituana Jonas Noreika nei giorni precedenti all’arrivo dei nazisti. Celebrato come un patriota, in realtà si distinse per ordini spietati e persecuzione della comunità ebraica locale. Spiega la nipote: “Dopo l’arrivo dei nazisti ha guidato una parte del Paese per loro. E ha firmato ordini orribili: è il responsabile del massacro di migliaia di ebrei e del furto delle loro proprietà”.
Tra i fatti politici della giornata di ieri la partecipazione dell’ex premier Paolo Gentiloni al varo di Democrazia Solidale. Ad attenderlo, scrive il Corriere, “c’erano l’ex ministro Andrea Riccardi, l’ex viceministro Mario Giro e il consigliere regionale Paolo Ciani, animatori da anni della comunità di Sant’Egidio, ma anche la Cisl, l’Azione cattolica, pezzi della comunità ebraica e di quella protestante”.
“È conto alla rovescia nella guerra del greggio fra Donald Trump e gli ayatollah di Teheran” scrive il direttore della Stampa Maurizio Molinari in un suo editoriale. In vista dell’inasprimento ulteriore dello scontro, si legge, “resta da vedere quali saranno le decisioni dei Paesi europei che seguirono Barack Obama nella firma dell’accordo di Vienna sul nudeare”.
Sospesa a Venezia la receptionist di un prestigioso hotel dell’isola di San Clemente che su Facebook aveva postato alcuni commenti antisemiti. Il Corriere del Veneto riporta la soddisfazione del Consigliere della Comunità ebraica veneziana Paolo Navarro Dina, che afferma: “L’azione rapida dell’hotel che, fin dal primo istante, ha subito censurato le parole ignobili della sua dipendente, ci è parsa un segnale importante”.
Sul domenicale del Sole 24 Ore si celebra la figura di Karl Kraus, in occasione dell’uscita della traduzione in italiano di In questa grande epoca (Marsilio). “La sua attualità è a disposizione di chi la scopre. Dall’inizio del Novecento all’inizio del Duemila sono cambiate molte cose. Ma l’incapacità di immaginare quale futuro annuncia quello che siamo e che facciamo oggi – si legge – è rimasta la stessa”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(7 ottobre 2018)