In ascolto – Note d’autunno
Autumn Leaves, una canzone senza tempo. Ogni anno, quando gli alberi cominciano a spogliarsi e le strade diventano morbidi tappeti di foglie gialle, arancioni e rosse quella melodia composta nel 1945 per il film “Mentre Parigi dorme”, riaffiora alla mia mente e per un po’ accompagna le mie passeggiate in città.
So di averne già parlato in altre occasioni, d’altronde è uno dei brani più conosciuti al mondo, ma mi piace riportarlo anche alla mente dei lettori, ogni volta con una intenzione e un sentire differenti. Lo scorso autunno abbiamo ascoltato il brano nell’esecuzione dalle Barry Sisters, in un interessante mix di swing americano anni ’40, chanson francese velata di nostalgia e radici ebraiche dell’Est Europa.
Oggi la ripropongo in versione strumentale, in cui è protagonista il violoncello di Adam Fisher, bravissimo a passare dai virtuosismi un po’ alla Yo Yo Ma, alla semplice e pura esecuzione della melodia con grande espressività, alle improvvisazioni che hanno il sapore della contemporaneità per concludere nella tradizione del klezmer.
Adam Fisher, compositore, violoncellista e cantante diplomato alla prestigiosa Juilliard School, vive a New York ed è conosciuto soprattutto nell’ambiente del Jazz. È tecnicamente molto preparato e spazia in diversi generi, frutto evidentemente di una vasta ed eterogenea cultura musicale. In effetti, alla voce “Influenze musicali”, sulla sua biografia, indica: Fats Waller, Antonio Carlos Jobim, Nat King Cole, Cole Porter, Thelonious Monk, Astor Piazzolla, Claude Debussy, Kurt Weill.
Adam Fisher si è dedicato anche al repertorio sefardita, collaborando al progetto “My heart is in the East but, I am at the edge of the West”, basato sul componimento di Yehudah Halevi, rabbino, poeta e filosofo della Spagna medioevale, con la voce di Shiree Kidron, il chitarrista Nadav Lev e il percussionista Rex Benincasa.
Ma il suo progetto sicuramente più curioso è “Animals in my ear”, una raccolta di brani in cui ogni animale ha il proprio stile musicale definito e Fisher si diverte a far dialogare strumenti tradizionali, suoni “altri” e percussioni di ogni sorta.
Maria Teresa Milano
Consiglio d’ascolto: