…propaganda

In questo autunno affollato di conferenze, incontri e seminari che riflettono sull’ottantesimo anniversario della promulgazione dei provvedimenti razzisti, si alternano esperienze diverse. A volte si partecipa a vuote rappresentazioni commemorative, ma quasi sempre si assiste a manifestazioni che sono il segno di una importante maturazione della società civile. Una di queste è in corso in questi giorni a Forlì. “Italia 1938 Europa 2018. Antisemitismo razzismo xenofobia crisi della cittadinanza cosmopolitismo comunità” è il titolo lungo ma significativo. Si tratta dell’edizione del Festival di storia del Novecento www.900fest.com dedicato quest’anno a una riflessione sull’antisemitismo fascista. A me è stato chiesto – coraggiosamente – di presentare il film di propaganda nazista “Süss l’ebreo” (1940), pluripremiato al festival del cinema di Venezia in quel primo anno di guerra. Lo si trova anche online, ma vederlo sul grande schermo è decisamente altra cosa. Un raffinato documento di propaganda che dà forma all’immaginario antiebraico. Apparentemente un polpettone storico, in effetti uno straordinario documento politico che fece danni gravissimi provocando violenze e odio. Non a caso la sua vendita è vietata in Germania e in Italia, i due principali paesi dove l’antisemitismo ideologico venne tradotto in articoli di legge e atti di persecuzione.

Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC