Pittsburgh, dopo l’attacco alla sinagoga “Fermate le parole d’odio”
Joyce Feinberg, Richard Gottfried, Daniel Leger, Rose Mallinger, i fratelli David Rosenthal e Cecil Rosenthal, Jerry Rabinowitz, i coniugi Bernice e Sylvan Simon, Daniel Stein, Melvin Wax, Irving Younger. Sono i nomi delle undici persone uccise sabato 27 ottobre nella strage antisemita compiuta contro la Tree of Life Congregation, sinagoga conservative di Pittsburgh. “Nulla in particolare li aveva riuniti in sinagoga, eccetto ovviamente la cosa più scontata: celebrare lo Shabbat. Come facevano ogni sabato. – racconta l’americano Forward – E così, 11 ebrei che non avevano fatto nulla per meritare di morire, si sono trovati insieme quando Robert Bowers ha portato il suo odio perverso nella loro amata casa di culto”. “Questo tipo di male mi fa pensare alla Shoah e a come la gente possa essere così crudele. C’è ancora così tanto male nel mondo”, il commento al New York Times di Moshe Taube, 91 anni, a lungo cantore della Beth Shalom Congregation di Pittsburgh e sopravvissuto alla Shoah. Diverse voci del mondo ebraico americano hanno denunciato il clima di rabbia e odio razzista e antisemita cresciuto negli ultimi anni negli Stati Uniti. “Fermate le parole d’odio”, l’appello di Jeffrey Myers, rabbino della sinagoga Tree of Life, durante una veglia di due ore organizzata al Soldiers and Sailors Memorial Hall and Museum davanti a leader politici e spirituali e a 2000 persone per ricordare le vittime e per dare un segnale positivo.
E momenti di raccoglimento e preghiera sono stata organizzati anche nell’Italia ebraica: questa sera infatti diverse Comunità ebraiche, come Milano e Torino, si riuniranno per ricordare le vittime dell’attacco alla sinagoga conservative di Pittsburgh. In un messaggio al mondo ebraico italiano, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e l’assessore al Culto UCEI e vicepresidente dell’Assemblea rabbinica rav Giuseppe Momigliano hanno sottolineato l’importanza in questo momento “di riaffermare, con piena consapevolezza, i valori ebraici e i doveri di impegno e testimonianza che ci provengono dalla nostra storia sui quali intendiamo, con l’aiuto del Signore, continuare a svolgere, senza alcun cedimento, con convinzione e perseveranza le nostre attività. Percepiamo l’urgenza di inviare un forte monito, relativamente al rischio che il cieco odio antisemita, manifestato in questo tragico evento e in altri analoghi, rappresenta per il futuro stesso della convivenza pacifica e civile in ogni parte del mondo”. Un messaggio di condoglianze e di condanna per l’atto di violenza contro gli ebrei è arrivato dal presidente dell’International Holocaust Remembrance Alliance l’ambasciatore Sandro De Bernardin: “A nome di tutti i 31 paesi membri (dell’Ihra), esprimo sincere condoglianze alle famiglie e agli amici di coloro che sono stati uccisi. I nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno ai sopravvissuti e all’intera comunità ebraica di Pittsburgh. Condanniamo questo crimine di odio antisemita e invitiamo la comunità internazionale e tutti i leader politici, sociali e religiosi a livello nazionale e locale a pronunciarsi contro i discorsi di odio, a garantire la sicurezza di tutte le comunità vulnerabili e a sostenere gli sforzi sociali ed educativi per affrontare ogni forma di antisemitismo”, ha dichiarato De Bernardin.
Daniel Reichel