“Unità dipende da noi”
“Dipende solo da noi se questa immagine verrà interpretata nel futuro come il simbolo di una pace duratura tra le nazioni, e non come la fotografia di un ultimo momento di unità prima che il mondo sprofondi in un nuovo disordine”.
Così il presidente francese Emmanuel Macron, davanti ai leader giunti da tutto il mondo a Parigi per celebrare i 100 anni dalla fine della Grande Guerra.
“Dopo giorni difficili e polemiche sui più svariati argomenti, dal prezzo del carburante al maresciallo Pétain, Macron ieri ha dato l’impressione di essere all’altezza dell’obiettivo ambizioso che si era posto organizzando questi due giorni di commemorazioni: fare di Parigi la capitale mondiale del multilateralismo e della fiducia nell’Europa come garante di pace” scrive il Corriere.
A Macron, che citando Zweig ha parlato del “suicidio dell’Europa” di quegli anni, è arrivato dal Presidente Mattarella un dono particolarmente significativo. Una copia di Se questo è un uomo di Primo Levi.
Costretto a lasciare anzitempo Parigi il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, per via delle ultime tensioni con i terroristi di Hamas a Gaza. Nell’operazione militare condotta stanotte ha perso la vita un ufficiale dell’esercito, mentre un altro è rimasto ferito.
Di ben altro genere il corteo svoltosi nelle scorse ore a Varsavia, con le destre estreme e i gruppi nazionalisti scesi in piazza accanto alla manifestazione ufficiale per i 100 anni di indipendenza polacca. “Erano almeno in duecentomila, secondo stime della polizia polacca, i manifestanti che hanno occupato per ore il centro della piú moderna e dinamica capitale dell’Europa di mezzo e della sesta economia della Ue. Quelli dell’ultradestra – sottolinea Repubblica – erano i piú numerosi, hanno preso la città incontrastati nel giorno della festa nazionale”.
Si aprono a Torino gli omaggi per i 100 anni di Primo Levi, che saranno celebrati nel 2019. L’occasione è tra le altre l’inaugurazione della mostra “Se questo è un uomo, il libro primogenito” che verrà inaugurata mercoledì alla Biblioteca Nazionale del capoluogo piemontese. Quella del capolavoro di Levi, ricorda il Corriere nel dorso locale, “è una storia che si intreccia con quella di una piccola casa editrice, la Francesco De Silva, che Franco Antonicelli fondò a Torino nel 1942”.
Repubblica, nel suo dorso cittadino, presenta il libro “I luoghi della memoria ebraica di Milano” (edizioni Mimesis) di Francesca Costantini. “Un libro importante – viene spiegato – soprattutto ora che si rievoca la pagina infame delle leggi razziali del 1938. Il decreto legge che ordinava l’espulsione dei cittadini ebrei da tutte le scuole e dagli impieghi pubblici”.
Repubblica, nelle pagine di Affari e Finanza, segnala l’incidente occorso alla top model Bar Rafaeli che ha dovuto ritirare un suo spot per la società israeliana di abbigliamento casual Hoodies dove si toglie il velo e inizia a ballare. “II video parte con una scritta in ebraico che dice ‘È questo l’Iran’, contro cui si sono scagliati diversi social media di cultura musulmana. Mentre molti giovani iraniani – viene segnalato – hanno postato commenti in cui non si dicono affatto offesi”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(12 novembre 2018)