La prospettiva ebraica a Teatrodieci incontri per capire
“Il ciclo di conferenze dedicate all’ebraismo è un momento molto importante per la programmazione del Teatro Franco Parenti e penso per la città. In un momento in cui si cercano sempre più delle risposte ai grandi problemi e dei riferimenti etici, l’ebraismo può fare da guida”. Così la direttrice del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah racconta la scelta di ospitare sotto la direzione di rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – il programma di conferenze racchiuso nel titolo “L’ebraismo, una chiave di lettura del mondo”: dieci incontri domenicali che dal 18 novembre al 28 aprile accompagneranno il pubblico all’interno della tradizione ebraica.
“In un periodo storico in cui si tende sempre di più ad inseguire soluzioni già pronte e verità preconfezionate, il pensiero ebraico si presenta come un modello di analisi che ci aiuta a comprendere ed approfondire con rigore e autenticità la realtà che ci circonda viene spiegato La pedagogia ebraica presuppone un cammino faticoso nell’acquisizione di una chochmà, saggezza, per ricordarci che non esiste una banca di risposte, ma che il sapere risiede piuttosto nella consapevolezza della nostra incompletezza e limitatezza. In questo senso, il valore dell’uomo è quello di porsi delle domande, e infatti secondo la Gematria – quella regola ermeneutica che tiene conto del valore numerico delle lettere – la somma della parola Adàm, Uomo, è la stessa della parola Mah? la preposizione della domanda ‘che cosa?’. Abbiamo scelto di ispirarci alla tradizione del pensiero ebraico e alla metodologia con cui esso affronta i temi dell’esistenza (vita, morte, comunità, etica, tempo, etc.) come spunto per rimanere vigili, continuare a sviluppare il nostro spirito critico e guardare alla realtà con curiosità, umiltà e ottimismo.
“Credo che gli ebrei abbiano sempre coltivato uno spirito utopico: hanno sempre avuto una prospettiva rivolta al futuro con l’obiettivo di migliorare questo futuro. sottolinea la direttrice del Parenti, riflettendo sul significato di ospitare un programma di conferenza a tema ebraico – E credo che questo sia un punto di vista che regala risposte in un momento difficile come quello attuale, segnato da rabbia e pessimismo”.
Per Shammah inoltre focalizzare l’attenzione su una cultura e tradizione di minoranza ha valore di per sé: “È un modo per far scoprire al pubblico cosa significa essere minoranza e cosa vuol dire attraversare i secoli, superando ostacoli, preservando i propri valori combattendo per non sparire nella società maggioritaria”. Ad aprire i dieci incontri, una lezione di rav Della Rocca su La tradizione orale: un antidoto all’idolatria.