“Non cederemo a Hamas”
Ha preso avvio ieri, con un colloquio con papa Bergoglio, la visita in Italia del presidente israeliano Rivlin. Si avvicina il 25esimo Anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Israele e lo Stato Pontificio e, sottolinea La Stampa al riguardo, “c’erano numerosi argomenti sul tavolo dei due interlocutori”. Nell’occasione si è anche parlato dell’ultima crisi con il gruppo terroristico Hamas. “Israele non resterà in disparte mentre mina la stabilità o nuoce ai nostri civili” ha detto Rivlin.
Negli incontri previsti stamane con il Premier Conte e il Presidente Mattarella si parlerà invece “dei cambiamenti in corso in Medio Oriente, delle relazioni bilaterali italo-israeliane e della cooperazione”. Il clima cordiale dell’incontro in Vaticano è illustrato anche sui due giornali cattolici L’Osservatore Romano e Avvenire.
Un percorso partecipato di Memoria. A lanciarlo la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che per il cambio di titolazione di due strade che rendono omaggio a firmatari del Manifesto della razza ha scelto di coinvolgere studenti e residenti chiamati a scegliere all’interno di una rosa di alcuni nomi di personalità illustri colpite da quei provvedimenti. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina al cinema Andromeda, assieme alla presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, al giornalista Maurizio Molinari, e a Dario Coen e Pietro Suber, rispettivamente produttore e regista del documentario “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani”.
“Ci sono voluti 10 mesi dall’annuncio iniziale della sindaca Virginia Raggi ma sul cambio di nome alle strade ancora intitolate ai firmatari del Manifesto della razza qualcosa si muove” scrive Repubblica. Mentre il Messaggero, oltre a dar conto dell’evento, riporta anche i pareri contrari di chi come lo storico Maurizio Ridolfi si dice preoccupato “dell’uso politicizzato della toponomastica”.
Sul tema delle Leggi razziste i dorsi torinesi dei quotidiani presentano la mostra allestita dall’Università degli studi in cui si ricorda la cacciata di studenti e docenti. “È un atto doveroso. La memoria va coltivata. Qui ci sono documenti che raccontano l’epurazione ma anche il fastidio strisciante che nell’ateneo si poteva respirare nel ’45, quando molti degli epurati tornarono in cattedra” ha dichiarato il rettore Gianmaria Ajani. Intervistato dal Corriere, il presidente della Comunità ebraica Dario Disegni dichiara: “Dopo la mostra organizzeremo un ciclo di eventi sulla realtà ebraica, sempre in ateneo. Lo faremo al campus dove ci sono state manifestazioni fortemente antisraeliane e assolutamente di parte, organizzate dal collettivi studenteschi. È importante presentare la complessità del mondo ebraico”.
A giorni a Venezia Teatro Stabile e Regione renderanno omaggio alla controversa figura di Ezra Pound. In un intervento sul Gazzettino, Dario Calimani ricorda che il poeta “fu espressione di un antisemitismo viscerale e subdolo, mascherato da ingenua politica economica”. Su posizioni simili Riccardo Calimani, che in una lettera al Corriere scrive: “La moralità, non il moralismo, in politica deve restare un valore e dagli intellettuali bisogna pretendere di più”.
Domani in edicola con il Corriere il saggio Il fascismo e gli ebrei. Le leggi razziali in Italia di Enzo Collotti. Un libro che, “oltre a ripercorrere con chiarezza la storia delle leggi promulgate dal fascismo italiano per discriminare e perseguitare gli ebrei, richiama la nazione alla sua storia e alle sue responsabilità, delineando il contesto in cui quei provvedimenti furono emanati” scrive Donatella Di Cesare nella prefazione, anticipata oggi dal quotidiano.
Sempre il Corriere, in occasione dell’uscita con Einaudi di Perché scrivere?, con saggi, riflessioni, interviste sul suo lavoro di scrittore, invita alla lettura e rilettura di Philip Roth. “Un grande scrittore, insieme rivoluzionario e campione di visionarietà. Come Kafka”.
Sul Venerdì di Repubblica si presenta invece Nemici. Una storia d’amore, di Isaac Bashevis Singer, scritto nel 1966 e appena ripubblicato da Adelphi. “Siamo a New York – si legge – ma gli unici abitanti con cui veniamo in contatto sono gli ebrei per lo più polacchi scampati al nazismo, intenti a ricreare nella libera America lo steso stile di vita che conducevano in patria”.
Si inaugura domenica a Napoli, al Salone d’Oltremare, la rassegna gastronomica Gustus. Tra gli appuntamenti di richiamo Il Mattino segnala che lunedì la Comunità ebraica “porterà all’attenzione della platea i nuovi orizzonti del food sostenibile nella cucina kosher”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(16 novembre 2018)