Casale, i personaggi di Idro

Si può divertirsi imparando la storia? Certo, se a scriverla è stato Idro Grignolio. Lo storico monferrino scomparso sette anni fa aveva aveva il dono di saper narrare e lo ha fatto fino a 89 anni. Tra le tante cose che ha raccontato ci sono i personaggi della Comunità ebraica casalese: brevi profili biografici che ora sono stati raccolti per la prima volta in un volume grazie all’impegno di Paolo Testa e del Circolo Ravasenga. Il libro è stato presentato nella Sala Carmi della Comunità domenica scorsa.
È lo stesso Testa a ripercorrere la storia della collaborazione con Idro, iniziata attraverso quello che doveva essere il semplice bollettino mensile delle officine Cerutti: il Torchio, diventato poi anche grazie alla sua collaborazione di 25 anni una vera rivista culturale. “Idro era molto affezionato ai personaggi ebrei, ha cominciato proprio con quelli la sua galleria di biografie scrivendone dal ’95 al ’97. Li prediligeva perché erano meno conosciuti”.
Lo ricorda anche Daria Carmi: “Idro era un amico di tutti, lui sentiva di avere il compito di raccontare alla collettività la propria storia perché questa crescesse con una propria identità. Io quando ho letto questo libro ho pensato ‘guarda quanti ebrei che hanno contributo a costruire la nostra città’. C’erano storie che non conoscevo ma che è necessario tramandare. Direi che anche a distanza dalla sua scomparsa la sua vocazione sociale continua a centrare l’obbiettivo”.
La parte più divertente della presentazione però è proprio quella che usa le parole di Grignolio. Lui non si limitava al profilo storico, gli piaceva dare spessore ai suoi personaggi attraverso anedddoti scelti con cura e concedendosi un aggettivo ironico al momento giusto. Insomma ogni brano è capace di strappare una risata a scena aperta dal pubblico che ha riempito anche per questo appuntamento la sala attigua alla sinagoga, perchè se Idro era amico di tutti, tutti si sentivano amici di Idro.
Quindi scopriamo del barone Emilio Vitta, uomo munifico pronto a donare a tutti, comprese le parrocchie casalesi, ma anche dell’amante di suo padre la Madame Gavine Genevieve, il cui fantasma appare alla Mandoletta. Dello stesso Salomone Olper, patriota veneziano e rabbino a Casale, di Isaia Ghiron autore dei quella “Francesca da Casale” che ispirerà anche Umberto Eco, di Giuseppe Pavia, dei Fiz, dei i Foa, degli Artom, fino ad arrivare alla dolorosa pagina delle deportazioni. In tutto 21 ritratti e non solo fatti di parole: ciascuno è corredato da un’illustrazione dello stesso Grignolio che, come è noto, era anche un provetto caricaturista e disegnatore.
Daria legge di Elia Carmi, il suo bisnonno, che aveva un negozio di dolci in via Cavour e si percepisce il grosso lavoro di ricerca, anche sul linguaggio che Grignolio intraprendeva per ogni lavoro. Del resto in sala è presente il sindaco di Treville, Piero Coppo, che oggi nella biblioteca comunale custodisce l’immenso archivio raccolto dallo studioso.
A ricordare Idro ci sono sono anche Luigi Angelino de Il Monferrato, legato a lui da molteplici collaborazioni alla scoperta di personaggi e luoghi del territorio e Alberto Grignolio, il figlio di Idro per restituirci tutte le piccole e grandi abitudini di questa figura di storico, metodico nel raccogliere e catalogare ogni più piccola informazione, quanto originale nel modo in cui esporle. Un uomo che scriverà rigorosamente a mano e decisamente avverso al computer (negli anni 90 il giornale lo dotò di una macchina da scrivere e degli ultimi nastri in commercio che si riuscì a trovare), non particolarmente amante delle lingue straniere e sempre con un taccuino in mano.
Infine la sala si è trovata compatta ad avanzare una richiesta: quella che sia dedicato al più presto una via o un luogo di Casale a Idro. Normalmente dovrebbero passare altri tre anni, ma a tutti sembrano ancora troppi.

Alberto Angelino

(27 novembre 2018)