Israele e gli sceicchi,
un dialogo aperto
In forte evoluzione lo scenario diplomatico tra Israele e Stati arabi, con sempre più frequenti incontri e strette di mano che lasciano intendere un cambio di rotta significativo. “Benjamin Netanyahu è accolto dal sultano dell’Oman, le note dell’Hatikwa vengono suonate negli Emirati, l’Arabia Saudita si protegge con tecnologia israeliana, il sovrano del Bahrein invita ministri dello Stato ebraico e il Qatar si accorda con Gerusalemme per inviare ingenti aiuti alla Striscia di Gaza: quanto avvenuto nell’ultimo mese – scrive in un editoriale il direttore de La Stampa Maurizio Molinari – dimostra che la novità in Medio Oriente è lo scongelamento dei rapporti fra le monarchie del Golfo e Israele”.
“Sull’agricoltura tecnologica l’Italia va a scuola da Israele”. Così il Messaggero nel dare conto dell’accordo di collaborazione tra i due paesi che sarà siglato martedì a Roma. “La marcia in più di Israele, nel 2017 secondo Paese al mondo per numero di start-up pro-capite, trova origine nei consistenti investimenti in ricerca e sviluppo: il 4,1% del pil contro l’1,3% italiano” scrive il quotidiano romano.
Istruzione arma più forte contro razzismo e antisemitismo? In una intervista con La Stampa, il presidente del comitato dei rettori di Israele Joseph Klafter dice: “È un problema con diverse sfaccettature. Spero che l’educazione fin dalla tenera età funzioni, ma dobbiamo distinguere tra questo aspetto e il movimento Bds creato dai palestinesi contro Israele. È in crescita ed è diffuso tra gli studenti universitari in tutto il mondo. Studenti che saranno i docenti di domani”.
Su Avvenire, quotidiano della CEI, si parla in termini critici della legge sull’identità ebraica approvata in estate dalla Knesset. Ad essere segnalata è una intervista di Sergio Della Pergola a Davide Assael sull’ultimo numero di Limes. Per Della Pergola, si legge, “è alta la preoccupazione di rottura del delicato equilibrio fra democrazia e carattere ebraico dello stato di Israele”.
La Lettura del Corriere, in un approfondimento dedicato al ricambio generazionale nelle case editrici italiane, dà voce anche a Shulim Vogelmann della Giuntina. “Gli inizi sono stati dedicati alla memoria in un momento in cui non era, come oggi, al centro del dibattito”, spiega Vogelmann. L’altro filone, prosegue l’editore, “sono i libri di interpretazione biblica che non sono religiosi ma forniscono una chiave di lettura della società. Testi che uniscono religione, psicologia, filosofia, da cui escono riflessioni potenti”. Ad essere ricordato anche il progetto in corso di traduzione in italiano del Talmud babilonese.
Ancora iniziative per gli 80 anni delle Leggi razziste. La Stampa segnala la proiezione quest’oggi, al cinema Massimo-Museo Nazionale del Cinema di Torino, de “La famiglia Ovazza. Una famiglia ebrea italiana e le leggi razziali: vita quotidiana e lavoro nei film di famiglia di Vittorio Ovazza 1930-1936”. Ad introdurre l’appuntamento saranno il presidente del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara Dario Disegni e il presidente del Museo del Cinema Sergio Tuffetti.
In evidenza sulle pagine culturali di vari quotidiani la pubblicazione, da parte di Marsilio, del capolavoro del poeta polacco Adam Mickiewicz: Messer Taddeo. Un testo, come si ricorda tra gli altri sul domenicale del Sole 24 Ore, che rappresenta un significativo antidoto all’antisemitismo. Sempre sul domenicale è pubblicata una recensione di David Bidussa al saggio Fiume città di passione di Raoul Pupo (ed. Laterza).
A proposito di Fiume: l’ex senatore Carlo Giovanardi, appassionato filatelico, è curatore di una mostra al Vittoriale sulle vicende della città quarnerina raccontate attraverso i francobolli dei fratelli ebrei Granitz (a parlarne è La Stampa).
“Anche nelle situazioni estreme, nei lager nazisti, quando si moriva letteralmente di fame, il pensiero andava ai cibi della vita passata, ai loro sapori perduti”. È quanto scrive Anna Foa su Donne Chiesa Mondo de l’Osservatore Romano. La storica spiega che da Theresienstadt “ci è giunto perfino un libro di cucina, miracolosamente salvato ai divieti drastici dei carcerieri e sottratto alla distruzione degli uomini e del tempo”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(2 dicembre 2018)