I gilet dell’estremismo
Giornata di tensione a Parigi e in tutta la Francia per la protesta dei “gilet gialli” (fortunatamente con meno danni del previsto). Tra i protagonisti del corteo parigino, in casacca gialla e tricolore italiano, viene segnalata la presenza di Luca Marsella di CasaPound. Proprio gruppi e forze estremiste, segnalano i quotidiani, sembrano caratterizzare la protesta. Un popolo “contro tutti”, quello sceso in piazza Oltralpe. “Hanno mille ideologie. L’unico collante – scrive il Corriere – è la protesta radicale”.
“La retorica è inutile. Ciò che può servire è l’educazione silenziosa che mette la Shoah nella storia europea e non al di fuori di essa. Una educazione gentile che è pronta ad ascoltare dubbi e perplessità. Non deve imporre il ricordo dello Shoah come punto di partenza”. È quanto afferma lo storico Michele Sarfatti, intervistato dalla Stampa sulla difesa della Memoria e sulla lotta all’antisemitismo.
A proposito di Memoria in crisi, il quotidiano torinese parla del Museo della Shoah che sarà presto aperto a Budapest su impulso del governo, di cui abbiamo già parlato su Pagine Ebraiche mettendone in luce gli aspetti più critici. In particolare la narrazione autoassolutaria sulle responsabilità ungheresi nella deportazione e nello sterminio.
Alla vigilia della visita del ministro Salvini in Israele, Il Manifesto ospita un intervento di Moni Ovadia intitolato “Salvini il sionista, perfetto portavoce di Netanyahu”. L’intervento si conclude con questa affermazione: “Se gli ebrei del tempo di Hitler fossero stati come gli israeliani alla Netanyahu, i nazisti avrebbero progettato la Endlösung? La mia risposta è: non credo”.
Calcio malato di razzismo. Una piaga, scrive Avvenire, “di cui non si parla più”. A portare alcuni esempi è Mauro Valeri, responsabile dell’Osservatorio sul razzismo negli stadi italiani.
Domenica, giornata di approfondimenti letterari. La Lettura del Corriere racconta l’amicizia tra Philip Roth e Benjamin Taylor (con quest’ultimo che sta scrivendo un libro sull’amico, da poco scomparso). Robinson di Repubblica segnala i cinque romanzi di Abraham B. Yehoshua da non perdere. Il domenicale del Sole 24 Ore presenta I cinque, scritto da Vladimir Jabotinsky nel 1936 e ambientato nella leggendaria Odessa ebraica.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(9 dicembre 2018)