Afghanistan, anno zero
Il 2019, per l’Afghanistan, rischia di essere l’anno zero. “Siamo a 6000 miglia dall’Afghanistan, perché dobbiamo stare laggiù?” ha detto il presidente americano Donald Trump. Un esempio che, sostiene Repubblica, è destinato a venire seguito dai 7500 soldati della Nato di 38 diverse nazionalità, Italia inclusa (ieri un razzo ha centrato un blindato italiano a Herat, fortunatamente senza vittime e feriti). Presto 200 soldati rientreranno in patria, sostituiti da una compagnia albanese. “Ma è dal 2016 – prosegue Repubblica – che si pianifica la fine della missione, che già l’allora ministra Roberta Pinotti non riteneva strategica per l’interesse nazionale, e più volte Luigi Di Maio ha parlato di ritiro totale”.
Si affinano le manovre tra i diversi gruppi e le diverse forze che si sfideranno alle prossime elezioni europee. Repubblica al riguardo segnala la prossima visita del ministro Salvini in Polonia, dove incontrerà tra gli altri Jaroslaw Kaczynski. Appuntamento che sarà seguito da una visita dal nuovo presidente brasiliano Jair Bolsonaro in febbraio. “L’Internazionale sovranista – si legge – punta a conquistare quei 130-140 seggi che le consentirebbero di sedere in una posizione di forza al tavolo delle trattative col Ppe di Manfred Weber. È la missione di Salvini, che ha già annunciato la sua candidatura alle Europee, probabilmente in tutte le circoscrizioni italiane”. Del nuovo partito in formazione “non farebbe parte Viktor Orbàn, che ha già fatto sapere agli amici dell’Internazionale di voler resterà nel Ppe, dove potrà giocare di sponda”.
La Stampa intervista il tennista pakistano Aisam-ul-Haq Quieshi. Importanti alcune sue considerazioni. “Ho giocato con indiani e israeliani: i dirigenti vedono solo la questione religiosa. lo no” afferma l’atleta, già ambasciatore delle Nazioni Unite per alcuni programmi di sviluppo. Alla domanda se vedrebbe con favore un match in Israele, risponde: “Purtroppo non dipende da me. La federazione israeliana mi ha invitato in passato, ma ho dovuto rifiutare. Fra i nostri paesi non ci sono rapporti diplomatici, non riuscirei neppure a salire sull’aereo”. Dell’Islam invece dice: “È amore per la vita e rispetto degli altri, cristiani, ebrei, musulmani o indù che siano”.
Tra i meriti del Presidente Mattarella, Avvenire sottolinea la sua disponibilità ad aprire e rendere vivi alcuni luoghi del Quirinale. Anche attraverso l’allestimento di mostre con una alta finalità educativa. “L’ultima, particolarmente significativa – si legge – sulle cosiddette leggi razziali contro gli italiani di discendenza ebraica, quasi a porre rimedio alla ignobile promulgazione che ottennero 80 anni fa, dal Colle più alto allora abitato dai reali di casa Savoia”.
“Meglio atei che cristiani ipocriti” ha detto ieri papa Bergoglio. In una riflessione su questo tema pubblicata da Repubblica, Enzo Bianchi scrive: “La condanna dell’ipocrisia, vizio tipico delle persone religiose di ogni tempo, è uno degli ammonimenti più presenti già nei profeti di Israele”.
Tra due settimane Juventus e Milan si sfideranno nella Supercoppa più discussa di sempre, a Gedda in Arabia Saudita. Un paese che, ricorda Avvenire, “vanta il triste primato di essere tra le nazioni che maggiormente violano le norme della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(3 gennaio 2018)