L’Europa e le destre

rassNel pomeriggio Matteo Salvini incontrerà a Varsavia Jaroslaw Kaczynski, il presidente del partito sovranista Pis che governa la Polonia. Sul tavolo un accordo in vista delle prossime elezioni europee. “Se tutto andrà come Salvini spera – scrive il Corriere – anche gli eletti del partito di estrema destra Diritto e giustizia confluiranno dopo le elezioni europee nel grande gruppo eurocritico che il ‘Capitano’ del Carroccio va progettando da mesi”. A proposito di estrema destra: è di ieri la notizia dell’agguato al parlamentare dell’Afd Frank Magnitz. Secondo la polizia tedesca potrebbe trattarsi di un gesto “politicamente motivato”. Aggressioni in Germania, Francia, Inghilterra: rabbia di piazza, agguati ai politici. Per Repubblica è “l’Europa della violenza estrema”.

Il Premier Conte e alcune società di calcio, il Napoli in testa, si smarcano dal piano Salvini contro il razzismo e la violenza negli stadi. “Alle prossime urla razziste ce ne andiamo noi” la linea del tecnico Carlo Ancelotti (il piano del ministro non prevede la sospensione delle partite). In un lungo approfondimento la Gazzetta dello Sport scrive: “Il ragionamento che convince di meno di Salvini è l’alibi numeri. I violenti sono pochi, pochissimi, lo zero virgola…Ma se la linea di demarcazione fra tifo sano e violenza fosse così inviolabile i problemi non esisterebbero”.

Su La Stampa propone un aggiornamento sulla missione in Medio Oriente del Segretario di Stato americano Mike Pompeo. “Confermare l’impegno degli Stati Uniti in Medio Oriente dopo l’annuncio del ritiro dalla Siria, rilanciare la campagna di massima pressione contro l’Iran, e cancellare l’eredità di Barack Obama nella regione. Questi – si legge – sono i tre obiettivi, i primi due dichiarati e il terzo sottinteso, del lungo viaggio che il segretario di Stato Pompeo ha cominciato ieri in Giordania”.

Sul Foglio si presenta Neofascismi, il saggio di Claudio Vercelli dedicato all’estrema destra. Con il rigore dello studioso e didascalica chiarezza, si legge, l’autore “ne ricostruisce le molte fasi, indagando nel fitto sottobosco delle sigle e delle pubblicazioni, comprese le più sconosciute e semi-clandestine”.
Avvenire presenta invece in una luce positiva la figura di Giuseppe Bottai, ministro dell’Educazione nell’Italia delle Leggi razziste. L’esponente del regime, anche attraverso la testimonianza di alcuni discendenti, viene definito “intellettuale cattolico, anima culturale e illuminata del Ventennio”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(9 gennaio 2019)