Il cordoglio dell’ebraismo polacco“Adamowicz, un amico, un Mensch”
“Ci è ancora difficile credere che il sindaco di Danzica, Paweł Adamowicz, sia morto a causa dei colpi del suo aggressore. Un uomo diventato simbolo dell’opposizione contro i pregiudizi razziali e religiosi in Polonia è stato vittima dell’odio. Era tra i sindaci che hanno reagito con forza alle manifestazioni di discriminazione, sostenendo il rispetto della diversità”. L’ebraismo polacco ha scelto di affidare a una nota congiunta il suo messaggio di cordoglio per il sindaco di Danzica Paweł Adamowicz, ucciso durante un evento di beneficenza. In un messaggio firmato da tutte le maggiori organizzazioni ebraiche polacche, tutto il dolore per l’uccisione di Adamowicz, considerato un emblema della lotto contro pregiudizi ed estremismi nella Polonia democratica. “Nella vita politica e sociale polacca, l’odio sta diventando sempre più visibile e sempre più ampiamente accettato. Lo osserviamo con tristezza e orrore, tanto più quando le parole dell’odio invocano violenza, o in questa violenza si trasformano. – il monito dei firmatari, tra cui il rabbino capo di Polonia rav Michael Schudrich -La morte del sindaco Paweł Adamowicz è un altro tragico segnale d’allarme: nella nostra società, le differenze politiche o ideologiche possono, in casi estremi, portare ad atti di violenza fisica. Non siamo d’accordo su questo punto. Ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno importanti funzioni politiche, sociali e religiose in Polonia: non permettiamo che le parole generate dall’odio siano libere. Dobbiamo cambiare il linguaggio del dibattito pubblico. Non possiamo diventare una società che accetta la violenza”. “Alla famiglia e ai collaboratori del sindaco Paweł Adamowicz esprimiamo la nostra più profonda solidarietà e lo ringraziamo per quanto ha fatto per fare di Danzica – e con essa di tutta la Polonia – un luogo di tolleranza, rispetto e apertura”.
Tanti i messaggi di cordoglio provenienti dalla comunità ebraica polacca e di Danzica in particolare, con diverse voci che hanno ricordato la reazione immediata di Adamowicz quando qualche mese fa la sinagoga della città era stata bersaglio di vandali antisemiti che avevano lanciato alcune pietre contro l’edificio. “Purtroppo non eravamo con lui per fermare questo attacco e salvarlo dalla morte”, scrive Emil Jezowski, che ricorda di averlo incontrato qualche giorno prima in occasione di una cerimonia per i Giusti tra le Nazioni. “Riposa in pace, signor Sindaco. Continueremo il tuo lavoro di promozione della tolleranza per tutte le minoranze della nostra società. Tolleranza per tutte le minoranze che rappresentano etnie, nazioni, religioni, orientamenti sessuali, generi, punti di vista sul mondo diversi”, il messaggio di Jezowski. “Un essere umano meraviglioso, un grande amico, un vero e proprio Mensch – le parole del rabbino capo Schudrich – Non ti dimenticheremo mai e non smetteremo mai di lottare per una Polonia migliore e per costruire il mondo migliore per cui hai dato la tua vita. Che il tuo ricordo sia sempre per una benedizione”. Un vero amico della Comunità ebraica, la definizione del presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder:“Il sindaco Adamowicz è stato una voce di opposizione di primo piano contro l’estremismo di estrema destra e sostenitore della parità di diritti e sicurezza per tutti i cittadini polacchi. Era un vero amico della comunità ebraica, che parlava con voce alta e chiara contro l’antisemitismo in Polonia. Questo è stato un attacco non solo al sindaco, ma anche al valore stesso della tolleranza”, ha detto Lauder.
Daniel Reichel