Odio antiebraico, a Parigi
la politica scende in piazza

Nel giorno della manifestazione unitaria contro l’antisemitismo indetta a Place de la Rèpublique a Parigi e in altre città francesi, l’ennesima profanazione di un cimitero ebraico in Alsazia, nella località di Quatzenheim non distante da Strasburgo, conferma la gravità di questa minaccia contro la quale diverse forze politiche promotrici dell’iniziativa odierna stanno cercando una risposta condivisa.
Quello di Quatzenheim è soltanto l’ultimo di una serie di episodi, che hanno avuto il loro apice sabato scorso con l’aggressione al filosofo ebreo Alain Finkielkraut da parte di alcuni gilet gialli che gli hanno imputato, tra le varie “colpe”, la sua difesa dello Stato di Israele. Slogan e parole di odio che, per lo studioso, già protagonista di una intervista con Pagine Ebraiche in cui si possono oggi leggere molti indizi del clima avvelenato di queste settimane, hanno rappresentato qualcosa di molto simile alla “violenza da pogrom” di tragica memoria.
Quattordici le forze politiche che si sono impegnate per dire quest’oggi il loro no all’antisemitismo (il Rassemblement national di Marine Le Pen non è stato invitato). Una iniziativa salutata con apprezzamento dal Crif, il Conseil Représentatif des Institutions Juives de France, e dal suo presidente Francis Kalifat. Quest’ultimo ha rivolto nell’occasione un appello ai francesi “di tutte le origini e appartenenze religiose” a partecipare al presidio, ricordando come l’antisemitismo sia un problema per tutta la società.
Sempre Kalifat ha detto che la sua reazione all’aggressione di Finkielkraut è stata di “disgusto” e “orrore” e ha espresso preoccupazione per lo sdoganamento di un odio “che non si nasconde più dietro l’anonimato di Internet, ma che è visibile per strada: un motivo, per tutti noi, di grande inquietudine”.
Non parteciperà alla manifestazione parigina, ma darà comunque un chiaro segno di presenza, il presidente Emmanuel Macron. Mezz’ora prima dell’inizio si recherà infatti al Memoriale della Shoah, accompagnato dal presidente dell’Assemblea Nazionale Richard Ferrand e del Senato Gérard Larcher. Una visita, ha annunciato, che nasce “per ricordare quel che accadde, per ricordare che quel che accadde è la morte della nostra storia e per ribadire che la Repubblica farà opposizione davanti a nuovi pericoli”. L’antisemitismo, ha aggiunto Macron, “è la negazione della Repubblica e della Francia”.

(19 febbraio 2019)