Francia, le piazze contro l’odio
La risposta di Parigi e di molte città francesi è stata chiara: no all’odio, no all’estremismo, no alle parole malate. Un presidio corale contro l’antisemitismo che ha suscitato profonda emozione nel Paese a poche ore di distanza dall’ennesima profanazione di un cimitero ebraico vicino a Strasburgo, con molte lapidi imbrattate da svastiche, e con la memoria ancora fresca dell’aggressione da parte di alcuni gilet gialli al filosofo Alain Finkielkraut. Episodi che, hanno ricordato le migliaia di cittadini francesi scesi in piazza, non possono essere sottovalutati. Ma anzi richiedono una necessaria fermezza istituzionale e civile.
“La lotta contro l’antisemitismo deve diventare una grande causa nazionale” sottolinea in queste ore il Gran Rabbino di Francia Haim Korsia, che ieri ha accompagnato il Presidente Emmanuel Macron in visita al Memoriale della Shoah parigino. “Le parole – ha detto in una intervista a La Croix – devono concretizzarsi in azioni. Serve un controllo costante sulla rete, ma anche le sanzioni devono essere applicate. Sradicare quest’odio che nasce dal pregiudizio e mette in pericolo la nostra società è necessario”. Il Gran Rabbino ha anche auspicato politiche educative a lungo termine: “Ciò che viene realizzato ora è insufficiente. Non possiamo dire di aver fatto tutto il possibile, perché sarebbe come abdicare. Ma la Repubblica non abdicherà mai”.
(20 febbraio 2019)