Informazione – International Edition
Venezia, l’antico Ghetto in Biennale

Schermata 2019-03-12 alle 12.03.54L’antico Ghetto di Venezia sarà protagonista alla Biennale 2019 che si inaugurerà a maggio. Come spiegato in un articolo ripreso dalla rubrica Italics sull’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition, l’artista Edmund de Waal realizzerà due installazioni in parti diverse del quartiere di Cannaregio, combinando le lavorazioni di porcellana che rappresentano la cifra dell’autore con il tema della letteratura: “salmi” il titolo condiviso dalle due mostre, una delle quali sarà racchiusa da una delle sinagoghe della città lagunare risalente al XVI secolo. Ancora una volta a Venezia, questa volta al Museo ebraico aprirà al pubblico nei prossimi giorni una rassegna dedicata all’incontro tra la tradizione ebraica e una delle più popolari espressioni di arte pop, il manga giapponese: a realizzare i lavori esposti l’illustratore Thomas Lay.
Ancora sulla newsletter dedicata al pubblico internazionale, la notizia che la città ligure di La Spezia ricorderà il suo ruolo come porto da cui salparono migliaia di sopravvissuti alla Shoah per raggiungere la Palestina sotto Mandato Britannico, che le valse il soprannome di Porta di Sion: tramite un concorso l’amministrazione comunale ha selezionato un gruppo di architetti e artisti che realizzeranno sul molo Pagliari un percorso di Memoria che culminerà in un monumento.

Ha iniziato invece il suo tour per ricordare l’importanza dell’Europa il pensatore francese Bernard Henry Levi, con uno spettacolo che ha debuttato negli scorsi giorni al Teatro Franco Parenti di Milano (l’articolo è proposto in tedesco con una traduzione di Anna Zanette, una delle studentesse della Scuola traduttori e interpreti di Trieste che sta svolgendo il tirocinio presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).

In pilpul, lo storico sociale delle idee David Bidussa mette in guardia contro l’ossessione oggi assai in voga, di cambiare le regole in modo che ciò che non è ammissibile lo diventi.

È il francese infine la lingua settimanale della sezione Bechol Lashon, con la storica Anna Foa che racconta della pubblicazione del “Manifesto della diversità e dell’unità umana” da parte di scienziati, filosofi e genetisti, ottant’anni dopo l’infamia del Manifesto della razza. Un documento, quello sulla diversità, che andrebbe promosso e raccontato nelle scuole e nella società per combattere qualunque fenomeno di intolleranza e razzismo.

rt