Roma, la caserma intitolata
al vicebrigadiere eroe
Amava la libertà e per difendere quell’alto valore ha incontrato il boia nazifascista. Ma il suo esempio, a 75 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui gli fu strappata la vita, è più che mai attuale.
La direzione centrale di Sanità della Polizia di Stato porta infatti da oggi il nome di Pietro Ermelindo Lungaro, vicebrigadiere di pubblica sicurezza di origine siciliana che pur monarchico fu protagonista della Resistenza nella banda del Partito d’Azione capeggiata dal maggiore della regia aeronautica Umberto Grani. Arrestato per una delazione nel febbraio del 1944, fu fermato dalle SS all’interno della caserma Sant’Eusebio oggi sede della direzione centrale di Sanità e condotto a via Tasso. Da lì, alcune settimane dopo, avrebbe seguito la sorte delle altre vittime delle repressione ordita da Kappler dopo l’attentato di Via Rasella.
La cerimonia odierna, cui hanno preso parte anche la presidente UCEI Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, è stata segnata dalla commozione del nipote, che si chiama Lindo in onore del nonno mai conosciuto. E dall’invito a non dare mai per scontati valori come libertà e democrazia, per cui è anzi necessario battersi ogni giorno con la massima determinazione. Come hanno ricordato, con le loro parole, il direttore generale della struttura Fabrizio Ciprani, il direttore dell’Ufficio storico e del Museo Storico della Polizia Raffaele Camposano; il prefetto Mario Papa.
“Fulgido esempio di cosciente ardimento, di fede assoluta nei destini della patria, di piena dedizione alla sua causa” si legge nel testo della medaglia d’argento al valor militare alla memoria conferita al vicebrigadiere. Un esempio che, è stato sottolineato nel corso della cerimonia di intitolazione del compendio Sant’Eusebio, deve illuminare e guidare l’azione di chi ha oggi incarichi di pubblica sicurezza.
Parole e riflessioni che arrivano a pochi giorni dalla solenne cerimonia alle Fosse Ardeatine, in programma lunedì 25 marzo alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. La prima senza Rosetta Stame, a lungo presidente dell’associazione dei familiari delle vittime. Da Lindo Lungaro è oggi arrivato un invito alle istituzioni a stare al fianco all’Anfim, a supportarla nella sua fondamentale funzione di Memoria e diffusione di consapevolezza.
(19 marzo 2019)