In ascolto – Hagigat Aviv
Amo la montagna. Per camminare, sciare, riposare e leggere. Spesso mi rifugio nella mia casetta per lavorare in pace e in silenzio e la montagna mi tiene compagnia. Studio e scrivo e nella pausa caffè siedo in terrazza, per riempirmi gli occhi di colori: il bianco dei ciliegi, il lilla del glicine, il giallo intenso della forsizia, il rosa dei peschi e il verde dei prati punteggiati di violette e primule.
La neve si sta ormai sciogliendo, restano innevate solo le cime. E osservando Monte Moro e la Tura, mi torna in mente una melodia leggera, che ha la voce di Yardena Arazi e che canta di cime innevate a migliaia di chilometri da qui: “Sul monte Hermon la neve si è sciolta stanotte, sul monte Hermon scendeva un torrente stanotte e papà era là, sul monte della neve…”.
Il monte della neve. Anche il Talmud lo chiama così, definendolo Tur Talgah.
Hermon è il nome di una catena montuosa, lunga 50 km e la vetta propriamente detta Hermon, con i suoi 2814 mt, è la più alta della Terra di Israele. Compare nella Bibbia 14 volte.
La tradizione popolare dice che quando Noè uscì dall’arca, piantò una vigna sul monte Hermon e il giorno stesso raccolse l’uva. Vi è anche un bel piyyut scritto in occasione di Shemini Atzeret che augura una grande benedizione sui celebri vitigni del monte Hermon.
La canzone di oggi, Hagigat Aviv, parte dalla neve sciolta sul monte Hermon e scende a valle, tra le palme da dattero fiorite e arriva fino al deserto, per cantare e danzare la gioia del ritorno della primavera.
Il brano nasce dall’incontro di due nomi assai noti, Dudu Barak (testo) e Shaike Paikov (musica) e raggiunse il successo grazie a un trio vocale femminile, con la giovane Yardena Arazi e altre due ragazze che, come lei, avevano appena terminato il servizio militare. Ma di loro, parleremo la prossima volta.
Maria Teresa Milano
HAGIGAT AVIV: