Pian del Lot, ricordo vivo
Solenne commemorazione nella collina torinese al Pian del Lot dei partigiani massacrati dai nazifascisti il 2 aprile 1944, tra i quali il diciannovenne ebreo Walter Rossi, detto “Zanzara” per la sua esile corporatura, attivo in Val Pellice.
Alla cerimonia, insieme ad alcuni familiari delle vittime, ai rappresentanti delle associazioni partigiane e a ragazzi delle scuole torinesi, sono intervenuti il vicesindaco Guido Montanari, il rappresentante del Consiglio Regionale del Piemonte Elvio Rostagno e il presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni.
A 75 anni dal massacro che rese il Pian del Lot un simbolo dell’orrore e della barbarie nazista, si continua a portare avanti il monito del ricordo, nei pressi di quella che fu una grande fossa comune che accolse, falciati dalle raffiche, ancor vivi e agonizzanti, i corpi di 27 giovani. “Quella terribile strage”, ricorda Disegni, “che addirittura avrebbero dovuto essere nelle intenzioni originarie di 50 persone, venne enunciata come una rappresaglia, per l’uccisione di un militare tedesco, in realtà rispondeva ad un’azione preordinata e pianificata per terrorizzare la città a coronamento del grande rastrellamento nelle valli, che avrebbe dovuto sgominare definitivamente le forze partigiane già sfinite dalla fame e dai rigori invernali”.
“Nei prossimi giorni”, prosegue ancora, “la Comunità ebraica celebrerà la liberazione dalla schiavitù dei propri antenati in Egitto, non come un evento lontano ma come una realtà sempre attuale e come un impegno per il futuro. Il comandamento ‘Ricorda’, ‘Zachor’, ripetuto nella Bibbia ben 169 volte, risuona nella storia e nella cultura di tutti gli ebrei del mondo, per non dimenticare le atrocità di un passato remoto e di uno recente e per richiamare a un impegno costante per la giustizia, l’uguaglianza e la libertà”.
Alice Fubini
(3 aprile 2019)