In ascolto – Percorso di libertà
Il sentiero, Fischia il Vento, Siamo i ribelli della montagna, sono alcuni tra i brani che ho scelto di presentare oggi. Qualcuno potrebbe osservare che ho un pessimo timing; oggi è il 2 maggio, mica il 25 aprile!
In realtà si tratta di una mia scelta precisa. Giovedì scorso ho scelto di restare in silenzio e ho pensato di dare spazio alla musica lontano dalle celebrazioni, dalle polemiche, dagli slogan e dalle riflessioni amare. L’ho fatto perché se è vero che la musica ha lo straordinario potere di raccontare e accompagnare un evento, altrettanto ha la capacità di indurre riflessioni “posteriori” all’evento stesso.
Ed ecco quindi la scelta di brani che ho fatto per oggi, in cui ho cercato di creare un percorso sonoro, in cui i brani si susseguono in relazione agli avvenimenti della storia o secondo criteri di “affinità” tematica. Vi troverete brani eseguiti in modo filologicamente corretto, altri re-interpretati, brani autentici dell’epoca o altri composti anni dopo da chi ha provato a leggere in musica quel pezzo di storia.
Ciascuno con il proprio stile. Ciascuno con il proprio pensiero. Ciascuno per diventare una voce nel coro di chi ha cantato e continua a cantare per custodire la memoria e difendere il senso del coraggio e il valore della libertà.
Il sentiero, omaggio a Calvino dei Modena City Ramblers:
La Badoglieide, di Nuto Revelli, nell’esecuzione di Fausto Amodei:
I ribelli della montagna, nella delicatissima versione al femminile delle Primule Rosse:
Brigata Garibaldi, nella versione del gruppo folk rock italiano I Gang:
Non ti ricordi il 31 dicembre, registrazione dal vivo di un gruppo di donne di Boves, per i Dischi del Sole:
Medley di Fischia il Vento, Bella Ciao e polka, eseguito dal gruppo Baraban:
Trovo molto curioso che in questa versione di Fischia il Vento, i Baraban facciano un passaggio musicale che sembra alludere alla Moldava di Smetana, celebre melodia che a sua volta si sovrappone a Hatikva, storia e promessa di un futuro.
Maria Teresa Milano