Decreti sicurezza e famiglia, lo stop del Capo dello Stato
Rinviata a dopo le europee la discussione in Consiglio dei ministri dei discussi del decreto Sicurezza bis di Matteo Salvini e del decreto famiglia di Luigi Di Maio. Lo ha annunciato il Premier Giuseppe Conte dopo un lungo colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, riporta Repubblica, “nei giorni scorsi aveva espresso dubbi informali sui due provvedimenti che il governo intendeva portare a casa prima delle urne – quello sulla sicurezza, con le perplessità sulle multe a chi salva i migranti, e quello sulla famiglia, per le mancate coperture -, però sempre ribadendo che l’autonomia delle decisioni spettava all’esecutivo e che il presidente della Repubblica valuta i provvedimenti una volta che arrivano sulla sua scrivania”.
Facebook, fakenews e pulizie di primavera. Più di cinquecento gruppi in italiano, spagnolo, tedesco, francese e polacco sono stati chiusi da Facebook dopo una segnalazione della piattaforma di attivisti digitali Avaaz: camuffati inizialmente con temi innocui (calcio, bellezza), i gruppi cambiavano poi identità bombardando gli utenti con messaggi razzisti, di ultradestra e fake news. Messaggi che hanno raggiunto circa 6 milioni di persone, racconta in una breve il Corriere.
Nazionalismo senza sovranismo. “Se non diamo alle persone una ragione di fondo, ciascuna vorrà andare perla sua strada. Questo è esattamente ciò che è avvenuto negli ultimi 20-30 anni, e possiamo vedere quanto ciò sia stato devastante per l’esistenza stessa di un quadro democratico. Urge ricostruire il principio di solidarietà. II nazionalismo liberale riconosce che in tutti i tempi questa si è sempre basata su un ethos e su una narrativa comune, che spieghino alle persone la ragione per cui stanno insieme. Certo, ogni volta che si crea un contratto, che si crea un gruppo, qualcuno rimane escluso. Avere un ethos però non significa che dobbiamo rinunciare a prendere in considerazione i diritti e i bisogni di coloro che non sono membri della nazione”. Così Yael “Yuli”Tamir, accademica israeliana, allieva di Isaiah Berlin e presidente dello Shenkar College, in un’intervista pubblicata da Repubblica sul tema del nazionalismo e sovranismo a firma di Simone Disegni.
Bologna, in ricordo di Amos Oz. A inaugurare la terza edizione della rassegna Mens-a a Bologna (20.30, Oratorio San Filippo Neri) l’intervento della storica e scrittrice Fania Oz-Salzberger, con un ricordo del padre Amos Oz, scomparso lo scorso dicembre. Intervistata dal Quotidiano nazionale, Oz-Salzberger tocca diverse questione tra cui il risorgere dell’antisemitismo. “Pregiudizi contro gli ebrei e contro il moderno Stato ebraico che si fondono in modo subdolo – sottolinea la storica israeliana – Israele viene considerato fiorente perché gli ebrei controllano il mondo. L’Europa è il principale teatro di questo laboratorio di miscele antisemite e dovrebbe essere una responsabilità morale dell’Europa farne fronte. La prospettiva di un’Europa senza ebrei così rischia di essere sempre più realistica. E l’Europa senza gli ebrei non sarà mai più l’Europa”.
L’influenza dell’Iran. Sei miliardi di dollari al regime siriano; tra cento milioni e un miliardo per le milizie irachene; 700 milioni al Libano, in gran parte a Hezbollah; più di cento milioni annui nello Yemen a sostegno degli Houthi; cento milioni nei Territori Palestinesi (Hamas, Jihad Islamica Palestinese e Pflp-Gc, secondo il Dipartimento di Stato Usa). Sono i dati resi disponibili dal Soufan Center – utilizzando diverse fonti – e legati alle spese iraniane per influenzare il Medio Oriente. “Una strategia regionale – scrive il Corriere – che non è banalmente il sostegno al terrorismo ma la creazione di una rete militare, politica e di soft-power tesa a garantire la sicurezza del Paese attraverso un’influenza sui vicini. Gli ayatollah hanno creato alleati e hanno dato alle Guardie Rivoluzionarie Islamiche-Forza Qods il potere di costruire movimenti militari e politici pro iraniani via via sempre più forti e influenti: Hezbollah in Libano è la realizzazione più completa del programma”. Secondo il Soufan Center la miglior in mano agli Stati Uniti per rispondere a questa strategia iraniana, sarebbe “quella di usare molta diplomazia, politiche di antiterrorismo e di limitazione del softpower di Teheran nella regione”.
Austria, sfregio antisemita. Le fotografie di sopravvissuti alla Shoah del fotografo italiano Luigi Toscano esposte lungo il Ring, una strada centrale di Vienna, sono state sfregiate con svastiche e scritte antisemite (Avvenire).
Casa Ungaretti dopo l’8 settembre. Nei carteggi del critico Leone Piccioni è stata recentemente ritrovata una lettera a firma di Giuseppe Ungaretti, in cui il poeta omaggia il giovane allievo e ricorda di aver dato ospitalità a una donna ebrea nella sua casa romana dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943. “Purtroppo, e sarebbe stato un facile prevedere, la repressione da parte nazista non si fece aspettare, e fu naturalmente spietata. – scrive Ungaretti nel documento pubblicato da Avvenire – Gli Ebrei furono specialmente presi di mira, messi in vagoni bestiame blindati verso i forni crematori. Mia moglie, e avevamo una bambina, dette rifugio in casa nostra a un’Ebrea, che, trafelata, l’aveva invocata. Poi quella casa nostra, fu un viavai di insorti, e anche al telefono, l’ospite, e specialmente una sua amica, che, datasi alla macchia tra rivoltosi, ogni tanto capitava da noi a riprendere fiato, non conoscevano prudenza”.
Roma, fermi gli autobus da Israele. I 70 bus israeliani noleggiati dall’Atac sono ancora fermi perché non sono stati infatti reimmatricolati in quanto veicoli Euro 5, secondo quando previsto dalla legislazione Ue. Due le possibilità scrive Repubblica Roma: “rescindere il contratto da 4,3 milioni di euro e procedere con un nuovo avviso pubblico per cercare offerte sul mercato? Oppure, nonostante i ritardi, procedere con l’accordo e attendere che sui parafango dei mezzi di Tel Aviv si palesino targhe tedesche? Le riserve verranno sciolte nelle prossime ore dal cda guidato dal presidente Paolo Simioni”.
Pellegrinaggio a Djerba. “Il pellegrinaggio alla sinagoga della Ghriba, nell’isola tunisina di Djerba, è entrato nel vivo. La sinagoga è la più antica d’Africa ed è meta di un pellegrinaggio che si ripete annualmente in occasione della festa del Lag Ba’Omer che questa volta si celebra dal 22 al 23 maggio, esattamente 33 giorni dopo Pesach”, racconta oggi l’Osservatore Romano. Tra i partecipanti, anche René Trabelsi, unico ministro ebreo (dicastero del Turismo) che fa parte di un governo arabo nonché figlio di Pérez Trabelsi, il presidente della comunità ebraica di Djerba, che sarà al suo fianco nelle due giornate di festa assieme al rabbino capo di Tunisia, Haim Bittane.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked