Bolaffi, un romanzo familiare

bolaffiLa luce che rimbalzava sugli stucchi dorati della sinagoga di Casale ha accolto domenica pomeriggio “Il mio romanzo familiare – Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori” di Stella Bolaffi (prefazione di Aldo Cazzullo, Golem Edizioni), libro presentato dal giornalista de La Stampa Bruno Quaranta e in piacevole intervista da Claudia De Benedetti. Quaranta ha iniziato con le lodi all’ambiente (“Sinagoga piccolo scrigno…”) e paragoni illustri.
Ci troviamo di fronte a una raffinata e spesso ironica storia della propria famiglia ebraica torinese: i Bolaffi, noti da generazioni per il collezionismo filatelico e per le gesta di Giulio (padre di Stella e Alberto), comandante partigiano nell’alta Valle di Susa, a cui è dedicato il libro: “Desidero ricordarlo col nome di battaglia di Aldo Laghi”.
Era un “solitario della Resistenza”, comandante partigiano di una brigata di Giustizia e Libertà, seicento uomini che Bolaffi pagava di persona per non gravare sugli abitanti della zona di operazioni e il gruppo combattente si chiamava Stellina, forse dalla figlia o forse da una capretta-mascotte. Tra l’altro quando si arriva alla fine si apprende che ora in quelli valli si corre annualmente il Memorial challenge Stellina con rilevanza internazionale, tra i padrini Livio Berruti, e in queste pagine Stella torna al padre citando una lettera del 1944: “Faccio il partigiano perché desidero poter contribuire modestamente a creare una Italia libera e una nuova civiltà che consenta di vivere ad ognuno secondo le proprie aspirazioni. Penso ai miei figli che desidero possano godere di pari dovere ed uguali diritti di tutti gli altri…”.
Molti gli aneddoti per la famiglia: quelli sul fratello Alberto (“Prima di sposarsi a 35 anni fece lo scapolo d’oro…”) oltre che filatelico grande esperto d’arte (è stato ad esempio proprietario di Fiumana di Pellizza da Volpedo), sull’autrice dal lavoro (le passioni come l’ippica, cadute comprese), su Umberto Agnelli, suo compagno di scuola, sulle feste ebraiche. Un esempio sono le pagine dedicate al grande scrittore Pier Paolo Pasolini incontrato a Moncalieri dove recitava Laura Betti. Il dopo spettacolo era concordato alla mansarda di Alberto Bolaffi in Corso Picco, Stella è sulla grossa macchina decappottata guidata da Pasolini che si diverte a passare col rosso…
Tornando in sinagoga da registrare i saluti del vice presidente Elio Carmi (che ha inquadrato l’evento nel cinquantenario dei restauri del visitatissimo tempio) e al termine la donazione al Museo ebraico di preziosi reperti da parte dell’avvocato Aldo Rivela, giunto appositamente da Roma. Per tutti un piccolo “cambio”, i krumiri, dolci tipici di Casale, in edizione speciale kasher.

Alberto Angelino

(30 maggio 2019)