“A scuola contro il pregiudizio,
un lavoro da fare insieme”
Corretta conoscenza dell’identità altrui per favorire l’abbattimento dei pregiudizi e una nuova e più consapevole stagione di incontro. Nei rapporti tra ebrei e cristiani, una sfida aperta che passa necessariamente anche dall’istruzione dei più giovani. Una realtà cui si è rivolto il seminario “Ebraismo e cristianesimo a scuola” promosso da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI, l’Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università e il Servizio Nazionale per l’insegnamento della Religione Cattolica.
Un primo appuntamento che ha coinvolto oggi a Roma una sessantina di insegnanti e formatori, con la collaborazione della locale Comunità ebraica e con l’ambizione di farne un progetto sempre più strutturato a livello nazionale.
La Traduzione Orale e Scritta. La lettura cristiana delle scuole ebraiche. La nascita del cristianesimo, oltre le polemiche e i pregiudizi. E per concludere uno sguardo all’ebraismo contemporaneo, perché – come è stato sottolineato – “l’ebraismo non si ferma ai libri di storia”. Questi alcuni dei temi toccati oggi, con vere e proprie lezioni ma anche con laboratori per favorire un’attività interattiva tra i partecipanti.
“Un incontro, quello odierno, che ha un valore sia simbolico che sostanziale” ha sottolineato il rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni, cui è toccato il compito di aprire i lavori. Tra i relatori della giornata anche monsignor Ambrogio Spreafico, Gadi Luzzatto Voghera, Piero Stefani, rav Roberto Della Rocca, Cristiana Maria Dobner, Livia Ottolenghi, Natascia Danieli.
“È fondamentale creare occasioni di conoscenza che ci vedano lavorare assieme. Questo primo passo è molto significativo” ha osservato Ottolenghi, assessore UCEI a Scuola, Formazione e Giovani, portando i saluti della presidente dell’Unione Noemi Di Segni. “La sfida adesso – ha poi aggiunto – è quella di organizzare altri incontri come questo in tutta Italia, per piantare i giusti semi che favoriscano il rispetto reciproco”. Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello. “Questo risultato – la sua riflessione – è frutto di un percorso che ci vede da tempo attivi sul fronte della scuola e dell’educazione. In genere, tutti gli studenti con cui confrontiamo sono interessati all’ebraismo, con domande sempre stimolanti. L’impegno congiunto che oggi lanciamo ha un grande valore”.
(24 giugno 2019)