Geniale
Si intitola “Geniale”, è edito come sussidiario delle discipline 4 della Casa Editrice Raffaello Scuola. Un’insegnante attenta soprattutto alla correttezza del processo educativo dei suoi allievi delle scuole primarie ci ha voluto segnalare le numerose imprecisioni che caratterizzano le sezioni dedicate agli ebrei. La lettura di quei passaggi è istruttiva soprattutto per gli adulti, perché ne emergono resistenze culturali, pregiudizi radicati, informazioni storiche errate, capriole ideologico-politiche. E infine qualche falsità. Tutto normale, nella società che ci troviamo a vivere, se non fosse che non si tratta di un sito Facebook, bensì di un libro di testo per ragazzi che su di esso si formeranno. Dalla sua lettura apprendiamo, ad esempio, che “Lo Stato d’Israele è nato nel 1948. In quelle zone, nello Stato di Palestina, vivevano già gli arabi”. Nel presentare la cronologia della storia ebraica (regolarmente descritta utilizzando in maniera erronea l’aggettivo “ebreo” al posto di “ebraico”) il riferimento della linea del tempo è naturalmente riferito alla nascita di Cristo (fonte di tutti gli eurocentrismi che infettano il sapere storico, deformandolo). Nessun riferimento alla cronologia propria della civiltà ebraica. Allo studente si indicano in un riquadro “le cose che imparerò”; fra queste “che significato aveva il libro sacro della Bibbia per il popolo ebreo”. Lo studente viene a sapere così che gli ebrei sono un popolo del passato, oggi disperso. Tralasciamo la pagina dedicata al monoteismo, nella quale Dio viene chiamato per nome e con la D maiuscola per poi diventare “il loro dio” (con la D minuscola) quando si parla dell’alleanza (la prospettiva catechistica cattolica traspare da ogni parola, in un libro di testo pensato per la scuola laica di Stato!). Ma poi gli ebrei rispuntano, decine di pagine dopo, in una pagina dedicata al Giorno della Memoria, costellata di spropositi storici (i ghetti sarebbero stati istituiti nel ‘400, la foto del ghetto di Venezia collocata come corredo di immagine a un testo che parla dello sterminio nazista). Insomma un autentico disastro culturale. Vista la disponibilità di formatori e istituzioni che sono facilmente consultabili per evitare di scrivere spropositi nei libri di testo scolastici, sorge il fondato sospetto che trasmettere notizie confuse e inesatte sugli ebrei costituisca più che una disattenzione, la conseguenza del permanere di un radicato e diffuso pregiudizio. Il mondo della scuola dovrebbe prenderne coscienza e correre ai ripari.
Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC
(26 luglio 2019)