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Passaggio di bacchetta
“Goodbye to my family!”. Domenica Zubin Mehta ha salutato così la Israel Philharmonic Orchestra dopo 50 anni di carriera, con un programma che ha visto il concerto n. 2 di Liszt per pianoforte e la Sinfonia n. 2 di Mahler. E come Rabbi Yehuda che molto aveva appreso dai suoi studenti, anche il Maestro ha dichiarato di non saper neppure descrivere quanto abbia imparato lungo gli anni, dai suoi orchestrali. Mehta ha iniziato a lavorare con la Israel Philharmonic Orchestra nel 1969, prima come consulente e poi nel 1977 ne ha assunto la direzione musicale. Nella sua lunga carriera ha diretto migliaia di concerti, in Israele e in tournée mondiali e ha lavorato a diverse incisioni. Ha ricevuto premi e riconoscimenti importanti, tra cui il dottorato honoris causa dalla Hebrew University di Gerusalemme, dalla Tel Aviv University e dall’Istituto Weizmann.
Consegna la bacchetta a Lahav Shani, 30 anni, comparso anche nel concerto di domenica in un pezzo a quattro mani con il pianista Yefim Bronfman.
Shani si è formato a Tel Aviv e a Berlino e tra i suoi Maestri compare Daniel Baremboim. Nel 2013 si è classificato al primo posto nella Gustav Mahler Conducting Competition e nel 2015, a soli 26 anni ha diretto la Filarmonica di Vienna. Nel 2016 ha assunto la direzione della Rotterdam Philharmonic Orchestra.
Il giovane direttore è molto apprezzato dalla critica, che gli riconosce una tecnica eccezionale, unita alla sensibilità e alla capacità di conferire bellezza e gioia all’opera.
Maria Teresa Milano
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