“Al lavoro per valorizzare
l’antico Aron di Pisa”
Tra i pezzi pregiati della mostra “Tutti i colori dell’Italia ebraica” che è stata protagonista per vari mesi agli Uffizi, l’antico Aron ha-Qodesh della sinagoga di Pisa potrebbe presto confluire in uno spazio museale apposito, adiacente alla stessa sinagoga. Ad annunciarlo il presidente della Comunità ebraica Maurizio Gabbrielli, intervenuto ieri durante un incontro sull’Aron organizzato nell’ambito del festival Nessiah. Al suo fianco la professoressa Dora Liscia Bemporad, l’artefice (con l’ausilio di Federico Prosperi) di questa riscoperta e valorizzazione.
Ha raccontato la professoressa: “Tutto è iniziato un anno e mezzo fa quando sono arrivata a Pisa per selezionare alcuni pezzi da esporre nella mostra. All’ingresso della sinagoga era presente un mobile, piuttosto malmesso, appesantito da ridipinture posticce in bianco e marmorino e le cui ante superiori apparivano visibilmente rifatte probabilmente utilizzando pezzi di recupero di uno stipo da cucina. Un oggetto sul quale sono emersi subito diversi dubbi. Sottoposto a un restauratore fiorentino, dopo una serie di saggi, ci ha confermato che si trattava in realtà di un pezzo antico probabilmente di epoca rinascimentale. Fatto confermato poi da Vittorio Pandolfino, restauratore romano, che ha condotto un accurato restauro in tempi record affinché l’Aron arrivasse in mostra”. Rimaneva il problema delle ante, false, fatte di un legnaccio. “A 20 giorni dall’inaugurazione, quando la notizia dell’Aron ritrovato si era ormai diffusa, mi è arrivata la telefonata di David Cassuto da Gerusalemme. Le ante – ha spiegato la professoressa Liscia Bemporad – erano lì. Presentavano sull’esterno decorazioni con le tavole della legge e all’interno iscrizioni di salmi e proverbi”.
Intanto le ante sono state riprodotte e nel frattempo la ricerca è andata avanti. Probabilmente l’armadio sacro è lo stesso che era stato prestato dalla Comunità ebraica di Pisa alla Scola italiana di Firenze, al momento della fondazione del ghetto nel 1570, e che fu chiesto indietro dagli ebrei pisani insieme ad un Sefer Torah per essere collocato, nel settembre del 1595, in coincidenza di Rosh Hashanah, nella nuova sinagoga.
(25 novembre 2019)