“Non si può dirsi amici di Israele
se si siede a tavola con CasaPound”
Antisemitismo e xenofobia nell’era dei populismi in Europa. Se ne è discusso al Centro Ebraico Il Pitigliani, in occasione di un incontro organizzato assieme alla Comunità ebraica di Roma che ha avuto tra i suoi ospiti il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola.
“La destra nazionalista si è oggi travestita da populismo. La reazione a questa minaccia si gioca su più fronti” ha detto l’esponente del governo, esprimendo preoccupazione per il dilagare di parole di odio nella società e anche nel mondo del web. Una sfida, ha detto, che richiede uno scatto di consapevolezza a livello continentale. “Si ha la sensazione che l’Europa così come è oggi sia data come un fatto scontato, che all’unità e alla democrazia si sia arrivati senza una storia drammatica alle spalle. Ci sono fenomeni, in corso in molti Paesi, che devono essere analizzati e compresi. Non si può – ha detto Amendola – far finta di nulla”.
Un tema complesso, quello del populismo. E che, per Amendola, svela un volto particolarmente inquietante nel momento in cui leader nazionalisti che cavalcano l’onda stringono rapporti di amicizia strumentali con Israele. Senza mai citarlo direttamente, ma con un esplicito riferimento alla foto con i leader di CasaPound a pranzo che fece molto scalpore, il ministro ha attaccato tra gli altri anche l’ex titolare degli Interni Matteo Salvini.
Accanto al ministro, che ha lasciato intendere una prossima nomina governativa di un commissario contro l’antisemitismo, c’erano Marta Dassù, direttore di Aspenia e senior advisor, il docente universitario Mario Toscano e la direttrice del Tg3 Giuseppina Paterniti Martello, che ha moderato la serata. L’incontro si è aperto con i saluti di Bruno Sed, presidente del Pitigliani, e della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello.
(27 novembre 2019)