Diritti non scontati
“E mangiò e bevve e si alzò e se ne andò e disprezzò Esav la primogenitura” (bereshit 25; 34).
Esav era il primogenito di Isacco e Rebecca ed è per questo che gli era stata destinata la benedizione del primogenito. Questa era composta dalla “bekhorà primogenitura” che era la parte onerosa; il primogenito infatti, in assenza del padre, era colui che si occupava di mandare avanti la famiglia, di preoccuparsi della madre e dei fratelli più giovani di lui, sostituendo in tutto e per tutto il padre.
Per questo motivo, riceveva rispetto agli altri fratelli, una doppia parte di eredità, quella chiamata “berakhà – benedizione”.
Esaù è molto attento agli onori, non preoccupandosi affatto degli oneri.
Mangia, beve e se ne va, disprezzando quelli che sono gli oneri del primo figlio; viceversa è ben accorto per ciò che riguarda la parte materiale.
È per questo che perde in toto la primogenitura.
I diritti vanno a chi li sa meritare e non sono una cosa scontata.
Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna