La mostra al Meis
La Shoah e l’infanzia spezzata
Si inaugura nel pomeriggio a Ferrara, nella sede del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, la mostra “Stelle senza un cielo. Bambini nella Shoah” curata dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, in collaborazione con il Meis stesso, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea Cdec di Milano.
Visitabile fino al Primo marzo del 2020, l’esposizione a carattere didattico mette al centro le storie dei bambini ebrei a confronto con le persecuzioni. Giovani strappati troppo presto dalla loro infanzia, costretti a lavorare per sperare di sopravvivere, nascosti sotto falso nome, cresciuti con identità fragili, legami spezzati e spesso fuori da strutture familiari ed educative.
Dalle vicende dei singoli, si racconta nell’esposizione, “emergono però anche sprazzi di luce e di speranza: amicizie, giocattoli ricavati da un pezzo di cartone o da uno spago, riti di passaggio”. A integrare la mostra, per la prima volta in Italia, sette storie di bambini italiani curate da Cdec e Meis con il supporto di Marcella Hannà Ravenna per le storie ferraresi.
A precedere l’inaugurazione, nella data in cui ricorre l’anniversario della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, una conferenza rivolta a insegnanti e formatori. Dopo i saluti del direttore del Meis Simonetta Della Seta, di Alessandro Criserà (Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna), di Anna Quarzi (Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara) e di Daniela Dana Tedeschi (Associazione Figli della Shoah), sono seguiti gli interventi di Liliana Picciotto (Cdec) su “Il destino dei bambini nella Shoah. Il caso italiano”; Marcella Hannà Ravenna (Comunità ebraica di Ferrara) su “I bambini e ragazzi ebrei ferraresi nella Shoah”; Rita Chiappini (Yad Vashem) su “Le mostre come fonte di lavoro didattico” di Rita Chiappini (Yad Vashem). A concludere la mattinata la testimonianza “con gli occhi di un bambino” di Cesare Finzi.
(10 dicembre 2019)