Gli Usa e gli attacchi antisemiti
“Il pericolo è la normalizzazione dell’odio”
L’incremento della presenza di forze dell’ordine statali e locali nelle comunità ebraiche, con il rafforzamento delle pattuglie e se necessario l’esecuzione di arresti volti a prevenire nuovi episodi. Un sistema giudiziario che prenda sul serio i crimini di odio, con l’intera forza della legge esercitata su chi commette azioni di questo genere. L’adozione di misure specifiche da parte del governo alla ripresa dei lavori. L’intervento trasversale di tutte le forze sociali, per respingere in modo compatto l’antisemitismo a prescindere dalla matrice degli attacchi compiuti.
Sono alcune delle istanze promosse in queste ore dall’Anti-Defamation League, che sta reagendo ai fatti di Monsey con una serie di proposte concrete rivolte alle istituzioni e agli organi che hanno in carico la responsabilità della sicurezza nazionale. Un tema ritenuto più che mai urgente, anche alla luce della spirale di attacchi e brutali aggressioni che hanno segnato la quotidianità degli ebrei americani, e in particolare dello Stato di New York, nelle ultime settimane.
Almeno dieci gli episodi segnalati dall’Anti-Defamation League alle autorità. Violenze che, si ricorda, arrivano a breve distanza temporale dal sangue versato a Jersey City, e in particolare al locale supermercato ebraico dove tre clienti sono rimasti uccisi nell’azione di due killer. L’organizzazione, è stato annunciato, “è al lavoro direttamente con le forze dell’ordine, tra cui la task force sui crimini di odio istituita a New York, i responsabili della sicurezza, i funzionari pubblici, i leader delle comunità ebraiche, nonché le vittime di questi attacchi atroci”.
Preoccupazione è stata espressa in modo diretto anche dal direttore Jonathan Greenblatt. “Il numero di episodi – ha dichiarato, ospite della CNN – è quasi raddoppiato nel giro di pochi anni. Non è ormai possibile navigare in rete senza vedere calunnie antisemite sui social media. E lo stesso vale per quei politici e per quei rappresentanti eletti che fanno commenti sulla doppia lealtà dei sionisti e quant’altro. Tutto questo deve finire”. Per Greenblatt il pericolo è una sorta di normalizzazione dell’antisemitismo. “La gente – ha affermato – ha la sensazione che sia lecito dire che esistono cospirazioni create ad arte da invisibili finanzieri ebrei che si muovono nell’ombra, persone come George Soros o Sheldon Adelson. Questi stereotipi, a lungo in circolazione, sono passati dall’essere marginali ad essere mainstream”.
(Nell’immagine alcuni abitanti di Monsey manifestano la loro solidarietà alle vittime dell’attacco antisemita)
(31 dicembre 2019)