La presidente UCEI al forum Ansa
“Scelte chiare contro l’odio”

“Viviamo una situazione di antisemitismo che ci preoccupa. L’antisemitismo in Italia è legato al negazionismo ma anche alla derisione. Ancora peggio, c’è una situazione di ribaltamento: considerare gli ebrei stessi portatori di questo male che abbiamo visto nella Shoah. Sulla rete dilaga tutto questo. Ci preoccupano anche i gruppi di estrema destra, che esistono e sono ben organizzati”.
Così la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, ospite stamane di un forum Ansa condotto dal direttore dell’agenzia Luigi Contu con l’affiancamento dei colleghi Patrizio Nissirio e Manuela Tulli.
Molto importante in questo senso, ha sottolineato Di Segni, la nomina a coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo della professoressa Milena Santerini. Una scelta con cui, ha detto Di Segni, “l’Italia va a colmare un vuoto significativo allineandosi a quanto fatto da Germania, Francia, Regno Unito e altri Paesi sulla base delle diverse risoluzioni europee”. Un intervento necessario, ha aggiunto, “che sarà di fondamentale supporto nella lotta a questa minaccia crescente che mette in pericolo non solo le comunità ebraiche, radice storica di questo Paese, protagoniste delle sue vicende da oltre due millenni, ma l’insieme della collettività”. In questo senso, la riflessione della presidente UCEI, “si va ad agire per risolvere un problema di tutti, non solo di pochi cittadini”. Il segnale è forte: “La scelta della professoressa Santerini, figura autorevole e da anni impegnata in questo ambito, va in questa direzione. Conosce bene la sfida che ci attende, assieme a tutte le istituzioni con cui si andrà a operare”. Vivo apprezzamento per la decisione presa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del governo. “Adesso – l’appello della presidente dell’Unione – è imperativo un lavoro sulle norme e il rafforzamento dei percorsi didattici ed educativi”.
Tra i molti temi affrontati, con riferimento al contrasto di ogni forma di odio più volte richiamato nel corso del forum, l’iniziativa “Un calcio al razzismo” organizzata nel pomeriggio nella sede del Centro Bibliografico UCEI con la partecipazione dei vertici del mondo dello sport, del calcio e di numerosi club professionistici. “Non abbiamo l’ambizione di risolvere tutti i problemi – ha affermato Di Segni – ma vogliamo dirci con sincerità che fenomeni di odio e razzismo esistono e in modo ancora più forte sul campo di calcio e qualcosa deve essere fatto per fermarli”.
Al centro anche la sfida del Dialogo interreligioso. Positivo il bilancio delle relazioni con il mondo cattolico. “Quello che deve maturare ulteriormente – ha osservati Di Segni – è che la riflessione e la percezione di quello che è maturato nelle posizioni e nella dottrina della Chiesa sia anche vissuta, percepita e conosciuta nelle famiglie e nelle parrocchie, e tra coloro che sono portatori di insegnamenti, di pensieri, ma anche di pregiudizi contro gli ebrei che si sono maturati negli anni”. La presidente Di Segni ha quindi parlato dei dei progetti di collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana, tra cui quelli in corso nell’ambito scolastico. “Leggere e analizzare i testi per vedere insieme dove ci sono elementi di forte pregiudizio – ha affermato – è una apertura della Chiesa veramente importante, forse storica”.
Così invece sul fondamentalismo islamico: “Una cosa è seguire una determinata religione ed essere liberi di praticarla. Altro è alzare qualsiasi strumento o parola di violenza in nome della religione. Non è rispettoso per la religione stessa. Qualche tempo fa abbiamo vissuto una serata bellissima con donne musulmane facendo il pane assieme, l’alimento che è alla base dell’umanità. La sfida è passare dalla sfere istituzionali alte alla cittadinanza in tutte le sue espressioni”.
Molti i temi di cronaca affrontati, tra cui l’iniziativa sull’antisemitismo svoltasi stamane al Senato su impulso del leader leghista Matteo Salvini: “L’attenzione di Salvini al tema dell’odio verso Israele è sicuramente da apprezzare. Sono posizioni precise, coraggiose, non condivise da altri esponenti della destra italiana. Questo però non esaurisce il pericolo dell’antisemitismo e per questo con Salvini abbiamo una dialettica, un confronto aperto”. Al riguardo ha infatti osservato: “Esistono gruppi di estrema destra che si alimentano in simboli e personaggi, ricercando la matrice in certe politiche italiane. Questo è preoccupante. L’invito a Salvini è che si renda conto che questi gruppi esistono, sono forti e non possono essere legittimati. E lui deve prendere atto di essere una figura di riferimento”.
Sui deliri anti-israeliani dell’assessore comunale napoletana Eleonora de Majo che hanno portato la Comunità ebraica locale a non partecipare all’apposizione di pietre d’inciampo alla sua presenza ha invece detto: “È lecito criticare le politiche di Israele come di qualsiasi altro Stato. Altra cosa è attribuire allo Stato di Israele una serie di comportamenti di violenze o addirittura atteggiamenti nazisti nei confronti dei palestinesi. Questo non esprime una critica ma una posizione di non accettazione di Israele”.

(16 gennaio 2020)