Chi strumentalizza le foibe
Mai ci si sarebbe aspettati di dover assistere a rigurgiti sgradevoli di pensiero e retorica fasciste come quelli di cui siamo testimoni in questi nostri tristi tempi.
Ora le foibe.
Una tragedia immane, un crimine indimenticabile, innocenti massacrati crudelmente. E, assieme a loro, fascisti italiani che si erano macchiati di crimini e crudeltà altrettanto odiose. Ora, pura strumentalizzazione ideologica si rifiuta di guardare in faccia la storia, e la distorce per favorire il proprio credo politico e spianare la strada a vecchie e nuove idee fasciste.
Il silenzio sulle foibe, tenuto per anni da chi voleva nascondere le responsabilità del comunismo titino, viene ora controbilanciato dalla destra retriva con uguale silenzio su quanto ha preceduto e determinato quelle foibe, ossia le torture, i massacri, gli incendi e le devastazioni compiuti da fascisti italiani in Jugoslavia. Centinaia di migliaia di morti. Qualcuno dice un milione. Ma la ricostruzione di parte fa cominciare la storia dalle foibe anziché dagli eventi che le hanno tristemente provocate. Assolutamente nulla giustifica le foibe, ma nulla giustifica neppure la criminalità fascista e il silenzio con cui la si vuole ora proteggere.
Le foibe sono dunque responsabilità del comunismo titino non meno che del fascismo mussoliniano.
La contesa bellica di allora si rinnova adesso, quando eredi di opposte passionalità politiche, entrambe conniventi, cercano di distogliere lo sguardo da casa propria. E la destra post-fascista trova nel crimine comunista non solo la giustificazione per il proprio anticomunismo (condivisibile), ma anche il pretesto per sminuire gli ‘errori’ del nazifascismo.
Strumentalizzazione quindi, che si fa anche più odiosa e inaccettabile quando si cerca di assimilare l’eccidio delle foibe alla Shoah, facendo così passare per assassinio immotivato anche l’uccisione dei fascisti che erano invece stati oggetto di vendetta da parte dei comunisti.
Ed ecco mettersi in atto, allora, la strategia della compensazione, con la giornata del Ricordo, contraltare al Giorno della Memoria, e ora le pietre d’inciampo che finiranno per commemorare proprio quei fascisti che sono all’origine dell’eccidio: i carnefici trasformati in vittime. Giusto allora che gli eredi jugoslavi, con un qualche pretesto, dedichino pietre d’inciampo anche ai loro carnefici.
La storia delle foibe è complicata e decisamente sofferta. Gli infoibati non erano affatto tutti fascisti, come per decenni si è voluto far credere. Ora lo abbiamo capito. Ma le responsabilità del fascismo non possono confondersi e mimetizzarsi fra i cadaveri di quella povera gente. La storia la si fa con i distinguo, non con le semplificazioni di comodo, perché la storia è memoria complessiva.
Dario Calimani, Università di Venezia
(12 febbraio 2020)