La conferenza internazionale a Parigi
“Antisemitismo, necessario agire ora”

La lotta all’antisemitismo, nelle diverse forme in cui si mostra e minaccia i valori fondamentali delle società progredite. Ma anche il rafforzamento di un ebraismo vivo, che sappia far leva su concetti quale educazione, aggregazione e sviluppo per guardare con propositività e consapevolezza al futuro. Porta molti temi sul tavolo la conferenza annuale della European Jewish Association, in svolgimento a Parigi nel nuovo Centro europeo dell’ebraismo da poco inaugurato alla presenza del presidente Macron. Uno spazio di incontro che accoglie in queste ore delegati da molte Comunità d’Europa, rappresentanti di governi e istituzioni. Alla loro presenza il varo di un piano per combattere l’antisemitismo che l’associazione intende portare all’attenzione di una vasta platea di Paesi e decisori. Uno sguardo largo perché, viene sottolineato, “la lotta contro l’antisemitismo non può essere compito esclusivo del mondo ebraico”.
L’intensa due giorni, organizzata in collaborazione con il Concistoro centrale delle Comunità ebraiche di Francia, si è aperta con gli interventi della sindaca di Parigi Anne Hidalgo, del presidente della European Jewish Association rav Menachem Margolin, del presidente del Concistoro Joël Mergui, della vicedirettrice dell’Unesco per il settore educativo Stefania Giannini, del rav Slomo Koves, a capo della Action and Protection League, e dell’ambasciatrice israeliana in Francia Talya Lador-Fresher. Tra i relatori della prima giornata anche Milena Santerini, da gennaio coordinatore nazionale del governo italiano nella lotta contro l’antisemitismo. 
“Non si comprende Parigi, senza conoscere la sua storia ebraica. La presenza e il ruolo di questa comunità nel corso dei secoli” ha sottolineato la sindaca Hidalgo, facendo gli onori di casa. Una storia spesso ferita, in questi anni, da attentati e violenze antisemite. “L’antisemitismo – ha affermato Hidalgo – è una minaccia non solo contro chi è fisicamente colpito, ma contro l’intera società e i suoi valori. Anche per questo è necessario investire in cultura e conoscenza, facendo conoscere l’ebraismo, le sue peculiarità, le sue tradizioni. Questo luogo straordinario, un luogo vivo di identità, ce lo ricorda”. Combattere l’antisemitismo, per la sindaca, impone una chiara scelta di campo. E di conseguenza la difesa “dei nostri valori repubblicani con determinazione, senza mai cedere di un centimetro”. Una coerenza applicata anche “nella difesa di Israele da ogni forma di boicottaggio e delegittimazione”. Un tema presente in molti interventi, con un esplicito riferimento alla definizione di antisemitismo dell’Ihra e al suo riconoscimento che è odio antiebraico anche il fatto di negare allo Stato di Israele il suo diritto ad esistere. 
“L’antisemitismo – ha detto rav Margolin – è una minaccia sempre più corrosiva e tangibile nella vita delle comunità ebraiche d’Europa. Vecchie e nuove forme di odio si addensano sul nostro futuro. Un tema che non possiamo purtroppo ignorare”. L’incontro internazionale in corso a Parigi nasce anche per questo: portare a confronto il maggior numero possibile di esperienze, valutare criticità e possibili aree comuni di intervento. “L’importante – ha osservato il rav – è non perdere mai l’ottimismo, la forza di progettare e pensare futuro. Non dobbiamo mai dimenticarlo, perché questa è sempre stata la forza del popolo ebraico”. 
Una forza e una capacità di resilienza evocata con magistrali parole dal presidente Mergui: “Fin quando le istituzioni sono con noi, abbiamo il dovere di resistere. Questo luogo, per come è stato concepito, per il messaggio che intende lanciare, ne è una testimonianza”.  Un progetto che, nel suo sviluppo, si intreccia con alcuni fatti sanguinosi che hanno colpito la comunità ebraica francese. L’attentato islamista alla scuola di Tolosa, avvenuto proprio negli stessi giorni in cui veniva acquistato lo spazio per costruire il centro. La posa della prima pietra, all’indomani degli attacchi mortali a Charlie Hebdo e all’Hypercasher. “Su un tema in particolare – ha detto Mergui – vorrei che si riflettesse. I Paesi dove gli ebrei sono costretti ad andarsene sono quelli in cui c’è una crisi profonda del sistema democratico. È bene che questo argomento sia al centro dei nostri pensieri”. 
Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex ministra Giannini. “L’antisemitismo – ha riconosciuto – è in forte crescita. Un fatto evidente, dimostrato dagli attacchi terroristici subiti dalle comunità ebraiche. Ma non solo. Il web, i social network, ce lo ricordano ogni giorno. È una minaccia che va contrastata con forza, in rete e fuori dalla rete”. All’origine, per Giannini, “un problema d’ignoranza molto grave”.
Numerosi gli interventi della mattinata, incentrata in particolare sul tema della tutela e sicurezza delle comunità ebraiche. “In Italia c’è una grande attenzione sulla Memoria. Ciò nonostante le parole dell’odio appaiono in crescita, come l’antisemitismo” ha sottolineato la professoressa Santerini. Ad essere citato il recente via libera del Senato alla commissione contro l’odio promossa da Liliana Segre. Un’iniziativa “che non ha però raccolto l’unanimità, con alcuni gruppi di senatori che si sono astenuti”. Un fatto su cui Santerini ha richiamato l’attenzione, come sulle iniziative che intende intraprendere per favorire il pieno accoglimento della definizione dell’Ihra. “L’antisemitismo – le sue parole – si mostra in diverse forme, tutte pericolose, con una vera e propria impennata online. Partirò da lì, dalla definizione, per combatterlo”. 
Tra i relatori di questa prima giornata Elan Carr, inviato speciale contro l’antisemitismo appena nominato dal dipartimento di Stato Usa per contrastare una minaccia che, come i recenti fatti di cronaca hanno dimostrato, ha raggiunto un livello di criticità mai sperimentato finora. Una sfida, quella di cui è stato incaricato, che potrà essere vinta – il suo messaggio – “solo se saremo uniti e compatti, mano nella mano, per perseguire il nostro scopo”. Ad intervenire, assieme ad altri rappresentanti di comunità ebraiche europee, anche l’ex presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici.

(L’intervento di Elan Carr: foto di Yoni Rykner)

(24 febbraio 2020)