Cultura contro il pregiudizio,
l’esempio del Museo Diocesano

Gadi Luzzatto Voghera, nel suo pilpul del 27 marzo scorso, metteva in guardia: con l’avvicinarsi delle festività pasquali “in alcuni ambienti estremi e retrivi si fa strada un’incontenibile pulsione ad esternare sentimenti antiebraici”. L’esempio fatto era quello del pittore Giovanni Gasparro che nei giorni precedenti aveva postato con orgoglio, sulla sua pagina Facebook, “una sua opera imponente dedicata a Simonino da Trento, attribuendogli l’onore della santità sebbene il culto in suo onore sia stato abrogato formalmente il 28 ottobre 1965”. Una secolare fake news, quella del Simonino vittima di omicidio rituale ebraico, all’origine di molte spietate persecuzioni. Un soffiare sul fuoco del pregiudizio pertanto molto grave e allarmante.
Son pulsioni che ancora esistono e contro cui è fondamentale combattere anche con le armi della cultura e della conoscenza. Lo sanno bene al Museo Diocesano Tridentino dove in dicembre è stata inaugurata la mostra “L’invenzione del colpevole”, dedicata proprio al caso del Simonino.
Curata dalla direttrice Domenica Primerano con il supporto di Domizio Cattoi, Lorenza Liandru e Valentina Perini, la mostra non è attualmente accessibile a causa delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria. “La cultura – riflette Primerano – non conosce però restrizioni e trova nuovi modi per raccontarsi, incuriosire e rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità”.
In queste settimane, attraverso i canali social e il sito internet istituzionale, il museo sta infatti cercando di facilitare l’accesso al suo patrimonio e alla mostra attualmente in stand by attraverso il web, aderendo anche alla campagna “La cultura non si ferma” del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Principale canale di dialogo sono i social del Museo (Facebook, Instagram e Twitter), dove il 5 aprile ha preso avvio una mini-serie di nove ‘pillole’ video dedicate alla mostra. Nel primo filmato la direttrice Primerano accompagna il visitatore nelle sale dell’esposizione. Seguiranno altre otto puntate nelle quali i curatori e collaboratori del museo parleranno di specifici aspetti della mostra.
Sul sito internet del Museo, alla pagina #cosedafareacasa, sono inoltre a disposizione di tutti i pdf che sintetizzano la storia del Simonino in quattro puntate. I materiali sono scaricabili gratuitamente e saranno costantemente implementati.
Sul canale YouTube del Museo da ieri è condivisa la mini-serie di nove “pillole” video. Molte le tematiche affrontate: l’iconografia, le cappelle dedicate al falso beato, la devozione, l’abolizione del culto. Le puntate sono affidate ai curatori della mostra e alla storica dell’arte Maddalena Ferrari.
Domani alle ore 21 e alle 22.30 su History Lab, canale di storia della Fondazione Museo storico del Trentino in onda sul 602 del digitale terrestre e in streaming su hl.museostorico.it, sarà trasmesso il video “L’invenzione del colpevole. Il ‘caso’ di Simonino da Trento” con gli interventi di Emanuele Curzel, Valentina Perini, Domenica Primerano e Diego Quaglioni. Il video, curato da Matteo Gentilini, Alice Manfredi e Michele Toss, è una produzione della Fondazione Museo storico in collaborazione con Museo Diocesano Tridentino. Il video sarà trasmesso anche sul canale YouTube della Fondazione, domani alle 15, nell’ambito del progetto di didattica online.

(6 aprile 2020)