Murder most foul,
una canzone da decifrare
“You gotta pay debts, we’ve come to collect / We’re gonna kill you with hatred, without any respect . Pagherai i tuoi debiti, siamo venuti a riscuoterli, ti uccideremo con odio e senza rispetto. Sono alcuni passaggi della nuova canzone di Bob Dylan Murder Most Foul, un brano dalla genesi misteriosa, dedicato all’assassinio di John F. Kennedy e pubblicato in queste settimane difficili dal cantautore americano. Una scelta non casuale, dopo otto anni di silenzio. Quasi 17 minuti densi di riferimenti e citazioni da decifrare e comprendere, come ha spiegato alla redazione di Pagine Ebraiche il professor Alessandro Portelli, accademico, critico musicale e saggista, nell’ultimo approfondimento Pilpul. Murder most foul non parla propriamente di Kennedy ma del mito che si è costruito attorno a lui, spiega Portelli: “l’idea del re, di un soggetto che dentro di sé racchiude l’intera comunità. L’assassinio del re nella forma della decapitazione è una di quelle metafore complesse che sta nella letteratura americana fin dalle origini: da una parte rappresenta la fine della monarchia ma dall’altra è la perdita del centro, del punto di riferimento, dell’identità, della figura paterna. E qui il titolo Murder most foul (il più infame degli assassini) è una citazione dall’Amleto. E chi è Amleto se non un regicida e contemporaneamente colui che perde il padre”. Il seguito della canzone, spiega Portelli, è ancor più complesso.