Cdec, il nuovo sito online

Un nuovo volto per raccontarsi in modo efficace e semplice al grande pubblico. È online il nuovo sito del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, completamente rinnovato dopo mesi di lavoro e impegno. “Questo nuovo sito si inserisce nel contesto di un generale cambiamento che la Fondazione CDEC già da qualche anno ha avviato, con nuove modalità di lavoro, proposte culturali diversificate, anche nella prospettiva di una nuova sede”, spiega il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera, nell’editoriale di presentazione della piattaforma rinnovata. Cambiare la propria immagine come ente, spiega il direttore, significa anche essere capaci di mettere in discussione pratiche consolidate, trovare nuovi percorsi, ripartire grazie a un enorme patrimonio di ricerca alle spalle.
Nel sito, diverse sezioni in cui si segnalano le ultime iniziative dell’ente così come il materiale d’archivio consultabile (dai vecchi numeri di Ha-Tikwa, il giornale dei giovani ebrei italiani, alla pubblicazione della “Relazione sulle Comunità Israelitiche Italiane” di Isaia Sonne) e la presentazione in quattro macroaree del lavoro del Cdec: Ricerca, Formazione, Conservazione e Monitoraggio. Al centro della homepage, l’area dedicata alla Digital Library, “spazio virtuale – sottolinea il direttore del Cdec – in cui tutte le risorse sono collegate tra loro e canale di accesso al nostro patrimonio aperto a chiunque”.
E per illustrare con un’immagine il senso di questa operazione, il Cdec ha scelto un’immagine simbolica, di ripartenza. “È il 1945 e due giovani ebrei italiani, esuli in Svizzera, sono “pronti” a partire per Milano, per tornare a vivere da uomini liberi. Quello spirito di iniziativa e di ripartenza è il medesimo che ha animato il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea alle sue origini e nel quale noi oggi ci riconosciamo – sottolinea Gadi Luzzatto Voghera – È in questa chiave che vogliamo proporre l’uscita del nostro sito, oggi, in un momento così sospeso: un segno di vitalità, di movimento e di ricostruzione”.