DafDaf Aprile 2020
State a casa (e leggete)
È di Christian Badel – autore e illustratore berlinese – l’immagine che apre il numero di aprile di DafDaf: il giornale ebraico dei bambini già il mese scorso aveva dedicato la copertina al coronavirus, con una illustrazione di Luisa Valenti, ma in questo numero si è deciso di essere ancora più espliciti. Inutile nasconderlo: un mostro insidia la felicità e l’allegria dei bambini, e l’unica raccomandazione che possiamo fare è quella di copertina, appunto: #StayHome.
Racconta il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale nel suo testo: “Non c’è niente da fare. Ci siamo cacciati in un guaio e adesso venirne fuori non sarà facile. I cosiddetti grandi, gli adulti insomma, devono stare chiusi in casa e non c’è modo di toglierseli dai piedi. Vanno in giro, fanno disordine, interrompono, si intromettono, giocano con i computer facendo finta di lavorare, mangiano in continuazione”. Per tenerli impegnati e liberarsi di loro c’è un solo modo.
“Alla fine l’unica cosa utile per tenerli buoni, soprattutto la sera, prima di andare a dormire, è leggere loro qualcosa. Per fortuna ci sono dei libri bellissimi che piacciono sempre a tutti e a tutte le età. Certe volte gli adulti dicono che hanno voglia di leggerceli perché in realtà piacciono moltissimo anche a loro e se li vogliono risentire. Cominciamo da quelli, allora. Saranno contenti e si comporteranno meglio”.
Un ribaltamento di prospettiva che porta a Pinocchio, non solo al libro, ma anche al film presentato recentemente a Berlino. La storia di Collodi resta però il punto di partenza, irrinunciabile: “Una volta un rabbino mi ha spiegato che per la verità la storia di Pinocchio viene dalla storia del Golem. Il gigante d’argilla che un rabbino di Praga tanto tempo fa aveva costruito e aveva fatto vivere perché aveva bisogno di un aiutante. Ah, attenzione. La storia è appassionante, ma non si può leggerla tutta di filato. Bisogna dedicarci qualche giorno. Per questo dopo aver letto qualche pagina sarà ora di mandare gli adulti nella loro camera a dormire. Anche per avere qualche minuto libero e poter pensare i propri pensieri in pace”.
E un aiuto a pensare i propri pensieri per ritrovare la strada in questo periodo difficile arriva da Filò, il personaggio di Sara Gomel che avvicina i giovani lettori di DafDaf alla filosofia. Sono due porcospini, questo mese, ad aiutarci a riflettere su qualcosa che impregna il nostro quotidiano da troppo tempo oramai. Non possiamo stare vicini gli uni agli altri. Ma se stiamo lontani stiamo male. Bisogna trovare la giusta distanza, e non è facile. Come dicono i due porcospini: “Forse la soluzione non è né stare troppo lontani né troppo vicini: dobbiamo solo trovare la distanza giusta per stare bene insieme! Se stiamo vicini senza toccarci possiamo riscaldarci con il calore del corpo dell’altro, ma almeno non ci facciamo male! E perciò tenetevi stretti i vostri ‘compagni’ casalinghi: mamme, papà, nonni, fratelli, sorelle…che magari a volte non sopportate. Ma forse ora più che mai capite quanto sono preziosi! (anche se a volte rompono le scatole o urlano o sbuffano o litigano)”.
Se poi non bastasse bisogna allora seguire il consiglio della morà Alessandra, della scuola ebraica Colonna e Finzi di Torino, che con i suoi allievi ha trovato un modo per superare la lontananza. Ci ha raccontato il suo progetto, “nato per stare vicini proseguendo percorsi intrapresi a scuola: stare vicino senza vedersi, senza sentirsi, senza un contatto è difficilissimo, è una sfida. Stare vicino implica che tutti si possa essere protagonisti perché, altrimenti, non ci si sente davvero liberi. L’arte è uno strumento eccezionale di trasmissione di sè, perché non esprime qualcosa di materiale: l’arte è energia, immaginazione, sentimenti espressi attraverso il segno, i colori, la composizione!”.
Su DafDaf presentiamo il suo progetto, Storiamoci, che ha coinvolto tutta la primaria risultando in una serie di albi disponibili anche online. Per chiudere il calendario, curato da Lucilla Efrati, che ogni mese ci riporta al tempo che passa, al suo valore e al suo significato. Una cosa da non dimenticare.
Ada Treves twitter @ada3ves
(21 aprile 2020)