Potere politico e religione,
la lezione di Kantorowicz

“Un libro molto avvincente che ci fa toccare con mano come il potere degli Stati, la sovranità nazionale ha un fondo religioso. Ci fa vedere come la concezione del potere politico che si afferma in occidente è cristiana e come la concezione del potere politico ebraica sia completamente diversa”. Il libro in questione è I due corpi del re di Ernst Kantorowicz, scelto dallo storico Giacomo Todeschini per la nuova puntata della rubrica audio “pagine di storia” curata dalla redazione di Pagine Ebraiche. In dialogo con il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale, Todeschini presenta la figura di Kantorowicz, figura importante della storiografia moderna e “un rappresentante tipico della tradizione ebraica tedesca delle prima metà del Novecento. Uno dei molti intellettuali emigrati dalla Germania agli Stati Uniti negli anni ’30 cioè nel momento in cui la vita degli ebrei tedeschi diventò impossibile”. Allievo di Max Weber, Kantorowicz combatte nella prima guerra mondiale, dove viene ferito ed è “nella prima parte della sua vita, un rappresentante dell’ebraismo tedesco assimilato. È un nazionalista, molto identificato con la Germania, che poi, in seguito alle vicende politiche tedesche, non soltanto emigrerà ma cambierà anche impostazione del suo modo di fare storia”, scrivendo I due corpi del re. L’idea di regalità nella teologia politica medievale (pubblicato in Italia da Einaudi).