Israele e il dibattito sull’annessione

Uno dei temi di politica internazionale più caldi in questi giorni è l’annuncio dal parte del Primo ministro Benjamin Netanyahu di voler portare avanti – a partire dal 1° luglio e sulla scia del progetto di Pace dell’amministrazione Trump – il piano di annessione di alcuni territori della Cisgiordania. L’iniziativa ha generato un ampio dibattito e, secondo il Times of Israel, diversi diplomatici americani starebbero cercando di fare pressione sulla Casa Bianca perché blocchi il governo di Gerusalemme. Anche in Israele il confronto tra favorevoli e contrari prosegue, con radici lontane – come ha spiegato il professor Sergio Della Pergola nell’ultimo videopilpul curato dalla redazione UCEI – e tra le voci che si fanno sentire c’è quella dello scrittore Abraham B. Yehoshua. “Mi appello all’Ue, fermi Israele”, il titolo del suo editoriale pubblicato oggi da La Stampa con richiamo in prima pagina, evidentemente critico rispetto all’annessione, che, secondo Yehoshua, metterebbe a rischio la pace e porrebbe fine alla Soluzione dei due Stati. D’accordo l’ex negoziatore israeliano Yoel Singer intervistato dal Riformista. Il quotidiano Israel Hayom riporta invece che anche all’interno del governo israeliano non c’è consenso su come procedere sull’annessione.

CasaPound, a chi tocca lo sgombero. “Gli sgomberi non li fa il sindaco ma la Prefettura”. Interviene così la prima cittadina di Roma Virginia Raggi in merito al palazzo di via Napoleone III occupato dal movimento neofascista di CasaPound a cui è stato notificato mercoledì l’atto del sequestro preventivo. “I1 Comune – fa sapere la sindaca Virginia Raggi – darà assistenza alle eventuali fragilità” ma “ho sempre evidenziato che in quell’immobile, di proprietà del Demanio, da 20 anni c’era una occupazione illegale. II Demanio ha preso a cuore la questione e si è rivolto alla Procura che ha notificato un provvedimento di sequestro. Adesso la Prefettura si occuperà di inserirlo nel piano sgomberi”. Di questo chiarimento parla Repubblica Roma, evidenziando allo stesso tempo il tema più ampio della possibile ricandidatura della Raggi a sindaco. Opzione che sta creando contrasti tra Pd e Cinque Stelle.

Palermo e l’assessore che inneggiò alle SS. Il neo assessore ai Beni culturali della Sicilia in quota Lega, Alberto Samonà nel 2001 ha dedicato una poesia alle SS naziste, definendo i suoi membri tra l’altro “Monaci dell’onore”. Repubblica Palermo, ricostruendo la vicenda, parla di Lega in imbarazzo e sottolinea la richiesta dall’interno dello stesso partito da parte della deputata Marianna Caronia di un intervento dei vertici del Carroccio. “Non ho letto né una smentita né una presa di distanze. Una presa di distanze non è venuta dal diretto interessato, mi aspetto che venga dalla Lega ai suoi massimi livelli che devono chiarire se quelle parole. Mi aspetto che la Lega chiarisca, ai suoi massimi livelli, se l’autore di tali abominevoli espressioni possa rimanere al suo posto o se piuttosto non vada caldamente invitato a dimettersi”. Il leader Matteo Salvini, che oggi avrà al suo fianco Samonà nel suo tour siciliano, tira dritto: “Ha smentito. Poi io guardo alle persone per quello che fanno”, il virgolettato riportato dal Corriere.

Suprematisti su telegram. Infiltrarsi nelle chat telegram per fomentare la rabbia dei manifestanti e istigare a scontri di piazza per generare il caos. Questo l’obiettivo di alcuni gruppi di suprematisti bianchi negli Stati Uniti, secondo quanto riporta una breve inchiesta del Venerdì di Repubblica. Tra gli esempi portati dal settimanale, anche l’invito dell’amministratore di un gruppo con 4 mila iscritti “di attaccare le sinagoghe approfittando degli scontri che tengono impegnate le forze dell’ordine, mentre un altro utente esplicita chiaramente la strategia: ‘Colpisci i manifestanti, la polizia, i giornalisti e i passanti. Non importa chi venga ferito, ciò che importa è che tu abbia contribuito a peggiorare la situazione’”. Il Corriere 7 fa invece un approfondimento sulle diseguaglianze negli Stati Uniti, sottolinea come la comunità afroamericana trovi il sostegno della maggior parte dei bianchi under 30 ma come questo non basti a cambiare la situazione.

Segnalibro. L’ascesa e il declino dell’idea di Kibbutz è al centro del libro Verso casa di Assaf Inbari (Giuntina) recensito oggi da Corrado Augias sul Venerdì di Repubblica.

Daniel Reichel