Casale ebraica, Carmi alla presidenza
Storico passaggio di consegne a Casale Monferrato, dove al vertice della Comunità ebraica c’è da qualche ora Elio Carmi. Vicepresidente nello scorso mandato, è Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche e tra i più noti creativi italiani.
Prima di lui, ininterrottamente dal 1958 ad oggi, presidente degli ebrei casalesi è stato Salvatore Giorgio Ottolenghi. Il leader più longevo di una Comunità locale e il protagonista di una fase indimenticabile di idee e coraggio. Nel nuovo Consiglio anche Adriana Ottolenghi e Marcello Tedeschi.
All’ex presidente, classe 1923, è stato assegnato il titolo di Presidente emerito. Una piccola cerimonia nella sua abitazione ha visto gli amici stringersi a lui e alla moglie: proprio in queste ore festeggiano i 61 anni di matrimonio. Sarà lei, d’ora in poi, ad assicurare la continuità familiare in Consiglio.
Ha sottolineato Ottolenghi, suggellando con queste parole il passaggio di consegne: “Gli anni sono tanti e non mi consentono di venire in Comunità quanto vorrei. Eppure nella vita di una organizzazione attiva come la nostra sono tanti i momenti in cui la presenza del presidente è imprescindibile, dal ricevere ospiti istituzionali, al presenziare alle tante celebrazioni e inaugurazioni. Ho sentito il desiderio di ratificare una situazione già in atto: da parecchio tempo Elio Carmi come vicepresidente rappresenta la Comunità e ha contribuito in modo determinante a farla crescere in questi anni”.
Ottolenghi è ricordato da tutti come l’artefice della rinascita della Comunità nel dopoguerra. Grazie alla sua coraggiosa decisione di restaurare la sinagoga e di creare il primo primo nucleo del museo ebraico, la città è da oltre 50 anni un punto di riferimento internazionale per la cultura ebraica e uno dei siti più visitati della provincia di Alessandria. “È stato una specie di miracolo, quando sono riuscito a tornare a Casale dopo la guerra non ho trovato più nulla: la sinagoga era fatiscente, non c’erano fondi per il restauro e anche se l’avessimo restaurata chi ci sarebbe andato? Ormai erano rimasti pochi ebrei a Casale. Poi una sera, per caso, dopo una conferenza in biblioteca comunale, io e l’architetto Giulio Bourbon abbiamo incontrato l’architetto Luciano Mazzarino, al momento Soprintendente alle Belle Arti, che ci ha convinto a cominciare i lavori. I finanziamenti e le persone sarebbero arrivati. Da allora – la sua testimonianza – non ho fatto altro che tenere le porte sempre aperte”. L’iscrizione del piatto commemorativo donatogli recita: “Ogni ebreo è responsabile per ogni altro ebreo”.
(Nell’immagine Salvatore Giorgio Ottolenghi ed Elio Carmi)
(15 giugno 2020)