Se i social fermano il boia

La mobilitazione social contro l’esecuzione di tre attivisti contro il regime di Teheran arrestati a novembre e condannati in tutta fretta dal tribunale preposto ha bloccato, almeno per il momento, l’attività del boia. In milioni hanno infatti rilanciato in Iran e nel mondo l’hashtag #do_not_execute, riferito al loro caso. L’obiettivo degli avvocati difensori è arrivare alla revisione del processo. “Non è certo che la ottengano, come era sembrato in un primo momento, ma la pressione popolare – scrive La Stampa – sembra aver impressionato la leadership della Repubblica islamica, alle prese con un crollo dei consensi dovuto alla crisi economica e alla gestione dell’epidemia di coronavirus, con oltre 13 mila vittime”.

Tamponi ai passeggeri che provengono dai Paesi più a rischio. Per Il Messaggero è un’idea che sta prendendo sempre più forza anche all’interno del governo. “È una strada da percorrere, teniamo conto che esistono anche innovazioni che velocizzano i tempi. In Israele, ad esempio, hanno presentato un test che, grazie al fiato, in pochi secondi dice se sei positivo” dice al Messaggero il professor Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute.

Il Venerdì di Repubblica intervista Bernard-Henri Levy. L’occasione è l’uscita del suo nuovo libro, Il virus che rende folli (La Nave di Teseo). “Vorrei – afferma il noto intellettuale francese – che questa fosse anche l’ultima paura mondiale. So che i virus torneranno, il Covid o un altro, perché fanno parte della storia dell’umanità. Ho scritto questo libro in modo da essere più preparati la prossima volta”.

Altra intervista significativa è a David Simon, che ha curato l’adattamento televisivo di uno dei capolavori di Philip Roth: Il complotto contro l’America. “Roth – racconta – ha realizzato un affresco della vita e della politica americana: fa intuire i meccanismi del potere, ma si concentra sul dramma di una famiglia, che è ebraica, ma soprattutto americana, tanto che chiunque vi si può identificare. Per me la sfida era rispettare tutto questo, evocando l’epoca in cui viviamo oggi”.

God Tv è una rete evangelica con sede a Orlando, in Florida. Shelanu, il canale in lingua ebraica lanciato ad aprile, è stato da poco sospeso dal Consiglio israeliano per la regolamentazione delle radio e delle tv. L’accusa, racconta il Venerdì, è di fare proselitismo a minori di 18 anni senza il consenso dei genitori. In Israele ciò è vietato dalla legge.

Sui giornali si parla ancora della serie tv Unorthodox. A scriverne è oggi Aldo Grasso, sul Corriere, con un’ampia recensione elogiativa nella cui conclusione è segnalato l’apprezzamento de La civiltà cattolica: “Conformemente al libro – si legge sulla pubblicazione dei gesuiti – lo scopo della serie non è quello di criticare la ‘religione’, o anche una particolare comunità, ma, a partire da un caso individuale, quello di mostrare l’aspirazione alla libertà di una giovane donna il cui carattere indipendente soffoca nella vita molto inquadrata di una comunità ultraortodossa”.

Sette del Corriere, nello spazio dedicato ai principali appuntamenti dei prossimi giorni, segnala la ripresa del processo per corruzione a carico del presidente israeliano Benjamin Netanyahu (domenica 19) e l’avvio del procedimento penale contro il neonazista tedesco che l’ottobre scorso tentò di fare una strage nella sinagoga di Halle, uccidendo poi due passanti (martedì 21).

È un caso la volontà di Forza Italia di candidare alle Comunali di Trento l’esponente di estrema destra Emilio Giuliana, già accusato di simpatie naziste. Numerose le proteste. Ne scrive oggi Il Fatto Quotidiano.

Il Venerdì presenta A Praga con Kafka (Perrone Editore) di Giuseppe Lupo. Un libro che, viene spiegato, fa rivivere la magia della città e i luoghi che segnarono la vita del grande scrittore.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(17 luglio 2020)