“Hezbollah gioca con il fuoco”

Momenti di altissima tensione tra Israele e i terroristi di Hezbollah, che nella giornata di ieri hanno tentato di infiltrarsi dall’avamposto militare di Har Dov. L’accusa del premier Benjamin Netanyahu è di “giocare con il fuoco”. 
“Per un paio di ore – scrive il Corriere – Israele e Hezbollah sembrano (di nuovo) in guerra, si scambiano colpi di artiglieria e proiettili. Quando il polverone si dirada e il cielo sopra le montagne al confine con il Libano torna azzurro, si scambiano anche versioni diverse su quello che sarebbe successo”. I terroristi hanno infatti smentito l’azione, imputando il fuoco al “nervosismo dei militari israeliani”. Una smentita che in Israele, spiega Repubblica, è interpretata come “un modo di guadagnare tempo di fronte all’insuccesso dell’operazione”. Per La Stampa, a giudicare dai fatti in campo, lo status quo di mutua deterrenza lungo la Linea Blu sembra in ogni caso “sotto forte pressione”. Anche diversi altri quotidiani trattano l’argomento.

“Gommoni alla deriva stracarichi di migranti lasciati in mare per giorni, richieste di soccorso inascoltate, tutt’al più un monitoraggio da lontano nell’attesa che arrivi la guardia costiera libica e faccia il lavoro sporco”. Sarebbe questo, scrive Repubblica, il tacito accordo tra Italia e Malta. “Dopo aver svuotato il Mediterraneo dalle Ong – si accusa nell’articolo – adesso la strategia che vede Italia e Malta attori protagonisti e il resto della Ue spettatore interessato è quella del soccorso ritardato”.
Intervistata dal Corriere, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese parla dell’impatto dei recenti flussi migratori. Per l’esponente del governo si tratta di “flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale” e che “si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dai centri di accoglienza”. Centri dai quali, aggiunge, “i migranti tunisini in particolare cercano di allontanarsi in ogni modo prima del termine del periodo di quarantena obbligatorio”. 

Alti esponenti della Santa Sede (tra cui il futuro papa Paolo VI) si sarebbero mossi, su sollecitazione di alcuni familiari, per avere informazioni sulla sorte di Liliana Segre e di suo padre Alberto. A raccontarlo è Andrea Riccardi, sul Corriere, in un articolo in cui si citano stralci di alcuni documenti rinvenuti nell’Archivio Apostolico Vaticano. “Prego Eccellenza Vostra Reverendissima assumere notizie giovinetta Liliana Segre che pare trovasi campo di concentramento Pomerania Greifswald. Voglia V.E.R. prestare possibilmente assistenza” scrive Giovanni Battista Montini, allora sostituto della Segreteria di Stato, in un telegramma del 23 agosto 1944 inviato al nunzio a Berlino. 

Su Avvenire è presentato L’economista utile. Vita di Giorgio Fuà (Il Mulino), scritto da Roberto Giulianelli. Al centro del libro anche l’impatto che le leggi razziste del ’38 ebbero nella sua vita. “Ripercorrere l’esistenza uno dei più importanti economisti italiani del secondo Novecento – viene spiegato – significa toccare la carne di alcuni passaggi decisivi della vita dell’Italia e dell’Europa, e non solo di quella economica”. 

Italia Oggi parla di Mergim Mavraj, giocatore albanese della Serie B tedesca, che ha pubblicato sui social una cartina del Medio Oriente con la Palestina al posto di Israele. “È un’idiozia accusarmi di antisemitismo”, la ridicola scusa del calciatore. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(28 luglio 2020)