“Accordo di pace con Israele?
Sono stato citato male”

“Sono stato citato male”. Parziale retromarcia, in una intervista con il Corriere, del presidente libanese Michel Aoun. Il tema è un possibile accordo di pace con Israele, ventilato in un colloquio con una televisione francese che ha suscitato molto scalpore. “Tra noi e Israele – afferma Aoun – vanno prima risolti molti problemi. Per esempio le questioni relative al confine marittimo e alle aree contese sulle frontiere terrestri. Oppure l’intero capitolo dei palestinesi e le centinaia di migliaia di profughi sul nostro territorio”. Diverse domande dell’intervista hanno al centro proprio i rapporti con lo Stato ebraico. Come la richiesta di disinnescare la minaccia portata dai terroristi di Hezbollah avanzata da Gerusalemme (e non solo). “Israele continua a provocare e lanciare attacchi. Solo quando ciò finirà – dice – potremo pensare al disarmo di Hezbollah”. Sul disastro al porto di Beirut il presidente del Libano non esclude l’ipotesi (categoricamente smentita dagli interessati, oltre che da Unifil) di un missile israeliano. “Molti testimoni libanesi – le sue parole – asseriscono di aver visto o sentito volare aerei poco prima dello scoppio. Vanno sentiti, anche se forse sono poco credibili. Anche se pare sia stato un incidente, vorrei evitare di essere accusato di non aver ascoltato ogni voce”. 

Lunga telefonata, nella giornata di ieri, tra Conte ed Erdogan. “Al centro – riporta La Stampa – tanti temi, il Libano, la Siria, le potenzialità e le sfide del Mare Nostrum, le prospettive di collaborazione bilaterale nel quadro di un miglioramento delle relazioni tra Turchia e Ue e, ovviamente, la Libia, dove nulla ormai si muove senza l’avallo di Erdogan”. Nell’occasione il presidente turco avrebbe fatto capire, in modo piuttosto chiaro, “da che parte penda il rapporto di forza”. 

Si riaccende l’attenzione generale sul tema della scuola. La preoccupazioni per settembre, anche tenendo conto della risalita dei contagi, sono grandi. “La scuola è in cima alla graduatoria delle priorità sociali. Anche se sappiamo che riaprirle è un rischio e i casi aumenteranno” dice al Corriere Luca Richeldi, tra i membri del Comitato tecnico scientifico. Richeldi parla di “riapertura ragionata con un rischio calcolato” e aggiunge: “In Israele lo hanno fatto senza precauzioni e sono arrivati a un lockdown stringente. Non si scappa, l’habitat preferito dal Sars-CoV-2 è costituito da tre elementi: aggregazione, stare seduti, luoghi confinati”.
 
Su Repubblica si presenta il saggio Le ragioni del nazionalismo, pubblicato dall’Università Bocconi e opera dell’accademica israeliana Yael Tamir. Tesi dell’autrice è che il ‘nazionalismo xenofobo’ e il ‘neoliberismo brutale’ siano “segni opposti/identici della frattura tra nazionalismo e liberalismo”. Grande spazio è inoltre dedicato a un altro libro, Stanotte dormirai nel letto del re (Archinto), di Sandra Bonsanti. A rivivere sono i ricordi di famiglia, l’epoca del fascismo, le radici ebraiche dell’autrice. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(17 agosto 2020)