Fine vacanze con nuovi contagi

I principali quotidiani italiani aprono con analisi sull’aumento dei contagi da coronavirus nel nostro paese legato al rientro dalle vacanze. “Circa la metà dei 1.210 nuovi casi di ieri sono legati a persone rientrate a casa dopo aver viaggiato”, spiega Repubblica. “Molti, va detto, sono asintomatici, e le persone in generale si aggravano meno, in parte grazie all’età più bassa dei contagiati e all’aiuto (forse) della stagione calda, in parte grazie a cure più efficaci e tempestive”, spiega invece il Corriere. Guardando ai dati mondiali, i contagi da coronavirus hanno superato i 23 milioni mentre i morti sono oltre 800mila. In Germania, il Robert Koch Institute (Rki) definisce “preoccupante” la situazione nel paese (oltre duemila contagi in 24 ore), riferendo di contagi in diversi ambienti, – riporta Repubblica – che includono case di riposo, ospedali e scuole, ma “soprattutto fra viaggiatori e nel contesto di eventi religiosi e familiari”.

Scontro di competenze. In Italia a tenere banco è anche lo scontro tra la Regione Sicilia e il governo in merito alla gestione dei migranti. Il presidente della Sicilia Nello Musumeci ha firmato un’ordinanza che prevede lo sgombero “entro le 24 di lunedì di tutti gli immigrati presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia in strutture fuori dall’isola”. Intervistato dal Corriere Musumeci rivendica la sua decisione e afferma che non c’è scontro di competenza con il governo perché si tratta di materia sanitaria. Il Viminale non è d’accordo: il ministero degli Interni contesta l’ordinanza di Musumeci inerente all’immigrazione e minaccia di impugnarla. Per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervistato da La Stampa, l’ordinanza del suo presidente di Regione è “nulla, una grida manzoniana, che nessun prefetto, seguendo le indicazioni del Viminale, applicherà, ma avrà comunque un effetto negativo perché alimenterà il razzismo e perché tanti migranti, spinti dalla paura di essere trasferiti chissà dove in 24 ore, potrebbero fuggire dai centri di accoglienza mettendo in pericolo se stessi e la popolazione”.

Israele, compromesso obbligato. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato in diretta televisiva domenica sera di aver accettato la proposta di estendere le trattative sulla legge di Bilancio, evitando per il momento di far cadere il governo e riportare il paese alle elezioni. Per settimane esponenti del Likud hanno minacciato l’alleato Kachol Lavan di tornare al voto se non dovesse passare un Bilancio annuale invece che – come sancito nell’accordo di coalizione – di due anni. Il compromesso accettato da Netanyahu, spiegano gli analisti israeliani, suona dunque più come un’imposizione a Kachol Lavan invece che una concessione. Intanto il paese continua a fare i conti con il coronavirus: il commissario all’emergenza Ronni Gamzu ha proposto di limitare il numero di persone che parteciperanno alle preghiere per le imminenti solennità ebraiche (Rosh HaShannah e Yom Kippur) ricevendo critiche dal mondo haredi (della questione parla il Fatto Quotidiano in un articolo con molte semplificazioni).

Israele contro la violenza sulle donne. Proseguono le indagini ad Eilat dopo la denuncia di una giovane di 16 anni di aver subito un stupro di gruppo: la polizia israeliana ha annunciato di aver arrestato 7 ragazzi, tutti minorenni, sospettati di essere coinvolti nella violenza, riporta oggi il Quotidiano nazionale. Ieri nel paese, sottolinea il giornale, è iniziato uno sciopero nazionale, con picchetti nelle strade, in protesta contro la violenza sulle donne a cui hanno aderito molte organizzazioni nazionali tra cui l’Agenzia ebraica.

Una pace possibile. Su Repubblica il giornalista egiziano Hammad Reda analizza l’accordo di normalizzazione dei rapporti tra Israele ed Emirati Arabi Uniti, ricorda la pace siglata nel 1977 tra Sadat e Begin e sostiene che la convivenza tra mondo musulmano ed ebrei ha radici lontane. “Le radici della convivenza fra arabi ed ebrei sono profonde nella storia e nella fede dell’Islam. Ma a causa del trattato di pace con Israele, Erdogan minaccia di chiudere l’ambasciata turca negli Emirati Arabi, dimostrando di ignorare proprio la storia dell’Islam e dei musulmani, pur affermando di esserne il protettore. – scrive il giornalista – Al contrario di Erdogan, l’Egitto sostiene gli sforzi internazionali per promuovere la pace in Medio Oriente e il presidente Abdel Fattah al-Sisi non ha esitato a definire storico l’accordo tra gli Emirati ed Israele, augurandosi che altri Paesi del Golfo seguano tale esempio perché questo è il modo migliore per sostenere la causa palestinese”.

La candidata incandidabile. Dopo che sono emerse foto di lei con un ciondolo con il simbolo delle SS, Sabrina de Ambrogi, candidata in una delle liste civiche di centrodestra per la guida di Valenza (Piemonte), si è autosospesa. “I miei candidati come me si ispirano a valori di libertà e democrazia”, ha detto il capolista Alessandro Deangelis. Tanto che la sua candidata si era già presentata nel 2019 con i neofascisti di CasaPound per correre alle elezioni a Casale Monferrato, racconta La Stampa.

Modello Milano da rilanciare. Intervistato dal Fatto Quotidiano, Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere, auspica che Milano non perda il suo spirito di città aperta anche nell’era post-covid. “Qualunque cosa accada si dovrà fare di tutto perché quel modello che promuove l’accoglienza, la convivenza e la valorizzazione della diversità non vada perduto. E quindi lotta alla povertà educativa, difesa del lavoro, inclusione delle periferie”.

Daniel Reichel