La campanella torna a suonare

La grande sfida, per la scuola, inizia in queste ore. Nel Nord Italia in alcuni istituti si torna già oggi in classe. Con molte incognite, come noto, sulla tenuta del sistema alla prova del Covid e delle diverse misure atte a contrastarlo.
Alla scuola sembra dedicato un capitolo importante del piano relativo ai fondi europei. Anche se non l’unico. Economia digitale, asili nido, centri per l’impiego ed energia a idrogeno: questi, scrive il Corriere, alcuni dei temi che saranno sul prossimo tavolo del Consiglio dei ministri.
“Pur nell’enorme sofferenza per le oltre 35 mila vittime del Covid – viene spiegato – la risposta dell’Europa può essere un’occasione unica e irripetibile nella storia del nostro Paese, per guardare al futuro e rendere l’Italia più forte, più digitale, più sostenibile e più equa”.
Sui giornali si parla anche di un possibile arrivo del vaccino per novembre. Almeno di quello prodotto da Oxford, che appare quello più in fase avanzata.

Intervistato da Repubblica, Alessandro Gassman presenta il film “Non odiare”, in concorso alla Settimana della critica della Mostra del Cinema di Venezia, in cui interpreta un medico ebreo che soccorre un ferito e scoprendo una svastica tatuata lo lascia morire. Preso dai sensi di colpa, andrà poi a trovarne i figli. Afferma l’attore: “Viviamo in una società in cui l’odio è sempre più presente, in rete ma affiora anche nella vita quotidiana. Bisogna riportare la società a dialogare, più che urlare cercando di capire cosa vuole dirci chi non la pensa come noi. Non dobbiamo farci trascinare nel gorgo della guerra. Chi può frenare deve farlo adesso e non essere indifferente”.

Repubblica presenta l’iniziativa “Gli ultimi testimoni, la Shoah raccontata ai ragazzi”, con video-testimonianza di alcuni sopravvissuti che saranno pubblicati e sempre reperibili sul sito del quotidiano. Il via con le parole della senatrice a vita Liliana Segre, che giovedì prossimo compirà 90 anni. Nel progetto sono coinvolti gli studenti di tutta Italia. “Un esperimento – si legge – che ha preso il via nel primi giorni di marzo e che poteva essere bruscamente affossato dalla quarantena. E, invece, ragazze e ragazzi non si sono fermati: sono arrivate oltre seicento domande, testimonianze commosse, riflessioni”.

Il Messaggero segnala l’appuntamento con Ebraica, il festival che da oggi a Roma (con eventi in digitale e poi successivamente in presenza) prende il testimone dalla Giornata Europea della Cultura Ebraica. Il primo appuntamento è con lo scrittore israeliano Eshkol Nevo, in dialogo con la giornalista Loretta Cavaricci su “Vocabolario dei desideri”.

Nella sua rubrica “Visti da vicino”, su La Stampa, Antonio Monda parla di Woody Allen. Del suo successo, ma anche dell’isolamento di cui è vittima. “Se vogliamo dare valore ai verdetti – sottolinea – Allen è innocente e sono tra coloro che trovano gravissimo che sia impossibilitato a dirigere film e a scrivere libri”.

Il Foglio traduce un intervento del giornalista israeliano Ben Dror Yemini, apparso negli scorsi giorni sul quotidiano Yedioth Ahronoth. Il tema è il recente accordo tra Israele ed Emirati Arabi Uniti, di cui si evidenzia la portata storica. “Quanto vorrei – si legge – che anche i palestinesi potessero aderire e agire nel loro interesse. Ma preferiscono di gran lunga agire contro se stessi. È diventata per loro una seconda natura: danneggia noi, ma danneggia molto di più loro”.

In una lettera congiunta, pubblicata su Repubblica Bologna, la Federazione delle Associazioni Italia-Israele e l’Associazione Italia-Israele di Forlì chiedono che l’amministrazione comunale di Predappio non acconsenta alla richiesta degli eredi di farsi carico di alcune incombenze relative alla tomba di Mussolini (che la famiglia vorrebbe fosse trasformata in monumento nazionale). Nella lettera si ricorda come la Romagna abbia contribuito con il sangue alla lotta di liberazione, “anche con il supporto della Brigata Ebraica”.

Dal binario 17 di Porta Nuova alla conceria Fiorio, dal rifugio antiaereo di piazza Risorgimento all’ex ghetto ebraico. Sono venti, racconta il Corriere Torino, i luoghi della memoria del Museo diffuso della Resistenza che ha dato il via a un tavolo permanente insieme a Comune, Regione, Soprintendenza, Istoreto con l’obiettivo di tutelarli.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(7 settembre 2020)