“Il Labour ora cambi davvero”

Non è la fine, ma l’inizio. Almeno è quanto auspica il giornale ebraico britannico Jewish Chronicle per il futuro del partito laburista. La chiara e documentata condanna da parte della Commissione per l’uguaglianza e i diritti umani per l’incapacità del Labour di contrastare l’antisemitismo interno è un’opportunità per il partito di voltare pagine, sottolinea il Chronicle. A maggior ragione ora che Jeremy Corbyn, l’ex leader laburista che ha lasciato che l’antisemitismo interno rimanesse impunito, è stato sospeso. “Per più di quattro anni dopo l’elezione di Jeremy Corbyn a leader laburista nel 2015, gli ebrei britannici si sono sentiti sempre più diffidenti, al punto che quasi la metà ha pensato di lasciare il Paese. – scrive il giornale ebraico, che al report della Commissione e alla sospensione di Corbyn ha dedicato un numero speciale (nell’immagine la prima pagina) – Che questo sia potuto accadere in una democrazia moderna è una vergogna per i laburisti. L’umiliazione della loro sconfitta dello scorso dicembre, l’elezione di Sir Keir Starmer a leader in aprile, e ora il rapporto dell’EHRC può sembrare la chiusura di un capitolo spregevole della storia politica britannica”. Ma non è così, sostiene la direzione del giornali, ricordando che ora serve agire e avviare il cambiamento. La sospensione di Corbyn – arrivata dopo che l’ex leader, rapporto alla mano, ha negato la gravità delle accuse – è un primo segnale, ma è necessario andare a fondo. “Non ci sono più scuse per il Labour. L’orologio ha iniziato a ticchettare. Gli antisemiti devono essere espulsi: ora. Il partito deve trasformarsi da organizzazione razzista a baluardo contro il razzismo: ora. La cultura del partito, in cui i suoi membri vengono maltrattati e diffamati se considerano Israele un paese legittimo, deve cambiare: ora. Non il più presto possibile; non nel prossimo futuro; non quando sarà il momento giusto. Ora. Qualsiasi cosa di meno, e il Labour sarà solo un partito con un nuovo look intelligente, ma che rimane casa naturale per i razzisti”, l’affondo del Chronicle.