Teheran, ucciso leader di Al-Qaeda
La missione del Mossad con gli Usa

Fa il giro del mondo lo scoop del New York Times secondo cui il numero due di Al-Qaeda, Abu Muhammad al Masri, è stato ucciso a Teheran da due agenti segreti israeliani lo scorso agosto in collaborazione con i servizi segreti Usa. L’egiziano Al Masri, spiega La Stampa, era responsabile degli attacchi alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania nel 1998, e si era nascosto in Iran con la figlia Miriam, vedova di uno dei figli di Osama Bin Laden. Si faceva passare per un docente di storia, ma la sua copertura è saltata. “Il servizio segreto israeliano ha una tradizione di attacchi mirati in Iran, nel tempo ha eliminato diversi scienziati, agguati dove spesso sono comparse le moto. Attacchi resi possibile da un lavoro di intelligence, dalla presenza di informatori”, sottolineano il Corriere e il Giornale. Teheran ha negato l’operazione, definendola propaganda israeliana e americana. È noto però, spiega il quotidiano, che il regime degli Ayatollah abbia dato rifugio a membri di Al-Qaeda: nonostante l’avversione reciproca, Teheran ha permesso ai terroristi di muoversi nel paese liberamente in cambio di attacchi diretti contro l’Occidente. Così è accaduto con Al Masri che la Cia inseguiva da 20 anni, fino al 7 agosto scorso, con l’operazione del Mossad che ha messo fine a questo capitolo del terrorismo internazionale. Secondo il Giornale l’attacco è stato facilitato dalla politica mediorientale dell’amministrazione Trump, ma, evidenziano le altre analisi, queste operazioni sono soprattutto il frutto di decenni di lavoro dei servizi segreti Usa e d’Israele.

L’Italia e la pandemia. Nuove restrizioni anti-contagio da oggi in vigore Campania e Toscana – diventate zone rosse – e per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche diventate zona arancione. A livello nazionale “c’è stata una iniziale ma chiara decelerazione della curva. La situazione però rimane critica”, spiega il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. “Rallenta la curva, primi spiragli”, il titolo d’apertura del Corriere della Sera. Repubblica apre raccontando il piano di distribuzione del vaccino una volta che sarà a disposizione. Su un altro effetto della pandemia si sofferma invece La Stampa: “Il Covid affonda i conti dell’Inps” l’eloquente titolo d’apertura del quotidiano.

In marcia per Trump. Decine di migliaia di sostenitori di Donald Trump hanno manifestato a Washington contro il presunto “furto elettorale” denunciato dall’attuale presidente degli Stati Uniti, sconfitto da Joe Biden (Corriere). Al momento Trump continua a non voler concedere la vittoria a Biden: la figlia Ivanka e il genero Jared Kushner stanno cercando di convincerlo a farlo, scrive il Corriere, mentre gli altri figli, Donald Jr ed Eric, sono per continuare la battaglia sui presunti brogli, nonostante la mancanza di prove e le bocciature di molti tribunali dei ricorsi portati dagli avvocati del magnate presidente. Intanto su Repubblica Moisés Naím spiega che “le elezioni americane sono l’ultimo esempio delle divisioni che rendono deboli le democrazie mondiali” e avverte “La polarizzazione politica non è destinata ad attenuarsi nel prossimo futuro. Le forze che ne sono alla base in molti casi sono potenti e inarrestabili”. Parlando di politica e Stati Uniti, Ugo Tramballi sul Sole 24 Ore sottolinea che la presidenza Biden per quanto riguarda il Medio Oriente “cercherà di perseguire lo stesso obiettivo di Trump e Obama: tenere gli Usa il più lontano possibile dai ‘conflitti senza fine’ della regione”. Non toccherà gli Accordi di Abramo, ma non darà anche seguito al piano Kushner per uno Stato palestinese.

Alla guida dell’Istat. Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, si racconta in un’ampia intervista al Sole 24 Ore, parlando della sfida di superare le barriere di genere ma anche della sua storia famigliare. “Sono di famiglia ebraica. Mio padre faceva l’ingegnere, morì quando avevo otto anni. Mia madre era un’insegnante di geografia politica ed economica. Lei, la nonna e persino la bisnonna (che, rimasta vedova con una bambina piccolissima, prese in mano la tipografia del marito) hanno sempre lavorato, quindi per me era normale che una donna lavorasse. Ma non era, e non è, la normalità in Italia”, spiega Sabbadini che poi ricorda le parole del nonno: “Ricordati che sei ebrea, una cosa bellissima, ma che noi ebrei siamo spesso perseguitati: beh, c’è una cosa che nessuno al mondo ti potrà mai togliere, la cultura”. “Questo insegnamento – afferma la direttrice centrale dell’Istat – ha segnato la mia vita, ha dato impulso alla curiosità e potenziato l’attitudine ad approfondire le cose”.

Le parole del dolore. Il Centro internazionale di Studi Primo Levi di Torino ha organizzato una serie di dialoghi online “che avrà come interlocutori privilegiati gli operatori della sezione parigina del Centro, un’istituzione che da 25 anni è impegnata nella cura dei torturati – per lo più provenienti dai Paesi dell’Africa o dell’Asia – e nella testimonianza della tortura praticata in questi nostri anni”, racconta La Lettura del Corriere in un’ampia presentazione dell’iniziativa. Il primo appuntamento si intitola “Le parole del dolore”, con un colloquio tra il direttore del Centro, Fabio Levi, e due psicologhe e psicoanaliste francesi, Nathalie Dollez e Béatrice Patsalides Hofmann, sul tema della tortura attraverso le parole di Primo Levi.

Segnalibro. Sia Repubblica sia Corriere pubblicano un’anticipazione del nuovo libro dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama Una terra promessa (Garzanti). Il primo brano è dedicato alla figura del prossimo presidente, Joe Biden, vice di Obama per otto anni; il secondo, una riflessione più ampia sul significato di guidare la Casa Bianca. Su La Lettura diversi gli spunti di libri legati al mondo ebraico: dal saggio di Charles King La riscoperta dell’umanità (Einaudi), con al centro la figura di Franz Boas, ebreo prussiano “che imparò tra gli inuit a misurarsi con lo sguardo degli altri”, al racconto The Perfect Fascist. A Story of Love, Power, and Morality in Mussolini’s Italy (Harvard University Press) con al centro il matrimonio celebrato nel 1926 – finito dopo tre anni – tra Lilliana Weinman, promettente cantante di opera lirica, e il deputato fascista Attilio Teruzzi. Ampia intervista inoltre allo scrittore Oliver Guez – che ha curato il volume Il secolo dei dittatori (Neri Pozza) – sull’evoluzione delle dittature di ieri e di oggi.

Cure a domicilio. Su La Verità Luciano Bassani parla dell’importanza delle cure domiciliari per quanto riguarda i casi non gravi di persone contagiate dal covid-19. “Assieme al professor Maurizio Turiel, specialista in igiene e cardiologia, consulente presso l’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi e responsabile Covid-19 pressa la Scuola ebraica di Milano, – scrive Bassani- è stato attivato un servizio di consulenza domiciliare h 24 in grado di rendere operativo un programma diagnosticoterapeutico immediato”.

Daniel Reichel